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A Torino le radici della Pop art di Roy Lichtenstein

Diego De Finis23 ottobre 2014

Fino al 25 gennaio presso la Gam di Torino (la Galleria d’arte moderna) si possono ammirare molte opere di uno dei padri della Pop-art. Roy e l’opera prima è il titolo dell’esposizione che raccoglie 235 opere di un grande artista del XX secolo, in mostra per la prima volta in Italia.

Roy Lichtenstein nacque a New York nel 1923 e nel 1949 si laureò presso l’università statale dell’Ohio. In questo periodo studiò la percezione visiva, interesse che ha contraddistinto la sua arte nei decenni successivi. Un’altra importante esperienza della sua giovinezza fu la seconda guerra mondiale fra il 1943 e il 1945. La sua prima mostra personale risale al 1951 a New York. Presto, negli anni Sessanta, divenne famoso a livelli internazionale come il caposcuola della Pop art Americana. Forte era il suo interesse verso il mondo dei fumetti. Quelle immagini in serie realizzate con la tecnica del puntinato Ben-day divennero presto il segno inconfondibile della sua arte. 

Nel decennio successivo Lichtenstein rivolse la sua attenzione oltre che verso la grafica pubblicitaria e al mondo del fumetto, anche alla storia delle arti figurative e dell’architettura. Proseguì poi le sue indagini sull’illusionismo, l’astrazione la stilizzazione, sperimentando varie tecniche fino agli anni ’90. Una delle opere più note di questo periodo è un murales di 16 metri allestito nella stazione della metropolitana di Time Square a New York del 1994. L’anno successivo ha ricevuto la Medaglia Nazionale delle Arti. Instancabile, ha proseguito la sua attività artistica fino alla fine, la morte nel 1997 ha fermato la sperimentazione sui dipinti virtuali.

Le opere in esposizione a Torino sono i lavori su carta e i grandi dipinti. Abbracciano un arco di tempo che va dai primi anni Quaranta al 1997, dunque davvero una retrospettiva completa quella offerta dalla Gam, comprensiva di documentazione fotografica dell’artista al lavoro. L’esposizione, a cura di Danilo Eccher, direttore del museo torinese, si focalizza sulle prime idee, la fonte di ispirazione di opere che in un secondo tempo sono divenute i grandi capolavori conosciuti nel mondo. 

 

Roy Lichtenstein nel 1988. Photo: Claudio Abate.

 

Di qui il titolo della mostra che va alla ricerca dell’ispirazione originaria dell’artista americano, seguendo la sua stessa testimonianza:  

 

“Drawing is the basis of my art. It is where my thinking takes place. It is a big part of my painting. The paintings are always the same, only larger. But they may not get at all better. I am not thinking it up while I am actually doing the painting. A certain spontaneity is lost. Drawing has more interesting traces...”.

 

L'evento è possibile grazie alla collaborazione fra la Fondazione Torino Musei e Skira editore. Le opere esposte sono state concesse dalla Roy Lichtenstein Foundation, ci sono anche importanti prestiti di prestigiosi musei internazionali come la National Gallery di Washington, il Museum of Modern Art e il Whitney Museum di New York, l’Art Institute di Chicago; non mancano gli importanti contributi di collezioni pubbliche e private europee e italiane.

La mostra è aperta dal 27 settembre 2014 al 25 gennaio 2015. Per ulteriori informazioni: www.gamtorino.it/lichtenstein