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San Marzano Oliveto

Redazione13 settembre 2017

Il nome di San Marzano Oliveto deriva da San Marziano, martire della chiesa durante l’impero romano, forse vescovo di Tortona, oppure di Ravenna, comunque morto a Tortona. A questo santo è intitolata la chiesa parrocchiale e anche il paese. L’etimo Oliveto invece non è molto certo, ma è probabile che derivi dalla presenza, in passato di numerosi alberi di ulivo sul territorio. La presenza di questa pianta nel sud del Piemonte non era inconsueta in passato, tanto che a Santo Stefano Belbo c’è un antico torchio.

Sono state trovate tracce di insediamenti romani a San Marzano, ma il paese è di origine medievale e entra nella storia del territorio nell’ambito del Comitato di Acquosana. Nel 1217 il paese fa parte dell’area di controllo del Comune di Asti, in questo contesto è la famiglia guelfa dei Solaro a controllare il feudo. Col passaggio al controllo dei Visconti, San Marzano lega il suo destino agli Asinari che fanno del castello la loro dimora. Questa famiglia è protagonista della storia del paese (e piemontese) fino al XIX secolo. Non è un caso che a San Marzano ci sia una zona denominata Valle Asinari. Nel 1929 Il paese viene unito a Moasca, tanto da acquisire il nome San Marzano-Moasca, subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, dal 1947, le due comunità tornano a essere indipendenti l’una dall’altra. Il biennio fra il 1943 e il 1945 vede il paese al centro della lotta fra Partigiani e nazifascisti.

Il monumento principale del paese è il castello che ne rappresenta il centro. Edificio massiccio, non ha un architettura ben definita, racchiude in se le caratteristiche di un maniero nato con esigenze militari e anche del palazzo signorile. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Marziano, l’attuale struttura risale al 1758, ma la chiesa originaria era del XIII secolo.