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Castelnuovo Calcea

Diego De Finis7 settembre 2017

La data di nascita di Castelnuovo Calcea è incerta. La prima notizia della sua esistenza risale al 1142 e Natale Ferro ritiene che il paese sia nato in quel periodo. In sostanza sarebbe una villa nova.

Nel 1055 Castelnuovo viene rifondata in una posizione diversa dal nucleo originario, quella attuale in una posizione più elevata; il nucleo è costituito dal castello i cui resti si possono ammirare ancora oggi. L’iniziativa della rifondazione sarebbe di un gruppo proveniente da Vinchio. A partire dal 1202 Castelnuovo entra nel territorio dominato da Asti, tanto che i suoi cittadini vengono considerati cittadini astesi. Successivamente entra a far parte del Ducato di Milano (1379) come feudo di Gian Galeazzo Visconti. La sua appartenenza ai territori imperiali ne segna la storia: è il suo territorio è conteso fra Francia e Spagna nelle guerre del XVII secolo. In particolare nel 1634 l’esercito del Ducato di Savoia la conquista, ne nasce una sommossa dei cittadini contro gli invasori. Nel 1635 il paese viene saccheggiato e il castello dato alle fiamme. Dal 1652 il feudo passa alla famiglia nobiliare dei Trotti, che restano padroni del castello fino a metà del XIX secolo, Castelnuovo entra nel Regno di Sardegna nel 1735. 

Oggi il paese vanta una produzione vitivinicola di qualità, al centro della Valtigliole. Vi si producono Barbera D’Asti, Grignolino, Cortese, Dolcetto. Castelnuovo è sede del parco artistico Orme su La Court del produttore Michele Chiarlo. Del castello si sono salvate alcune parti fra cui le possenti mura, l’are è stata ristrutturata dal Comune. La massiccia chiesa parrocchiale è dedicata a Santo Stefano ed è stata edificata fra il 1684 e il 1695 in stile Barocco una delle più rappresentative in territorio astigiano. Il paese ospita anche un museo dedicato ad Angelo Brofferio, protagonista della storia risorgimentale piemontese, poeta, storico, giornalista, autore di testi teatrali.