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Alba, la storia del culto cristiano nel Museo diocesano

Diego De Finis12 febbraio 2015

Il Museo diocesano di Alba (Mudi) è un prezioso luogo che racconta molto della città e del suo passaggio dall'epoca romana, al medioevo e dunque dal paganesimo al cristianesimo. Proprio il museo, che si trova di fatto sotto la cattedrale di San Lorenzo, con ingresso dall'abside in piazza Rossetti, testimonia i primi passi della comunità cristiana albese, stando ai ritrovamenti archeologici. 

Infatti la chiesa più antica di cui si ha notizia in città è stata edificata dove oggi c'è la cattedrale e dove un tempo era sistemata l'antica Basilica romana. che non era un edificio sacro bensì il luogo civile ove veniva amministrata la giustizia e risiedevano lavoravano i rappresentanti del governo cittadino. Al di sotto della cattedrale, in seguito agli scavi effettuati per il nuovo impianto di riscaldamento dell'edificio, sono emerse tante preziose testimonianze dell'antichità. Una strada romana, forse un piccolo tratto del Decumano, e le fondamenta della prima chiesa cristiana cittadina risalente al VI secolo, all'indomani della caduta dell'Impero romano. Era molto più piccola dell'attuale duomo, ma probabilmente già allora rappresentava il punto di riferimento per la comunità di Alba Pompeia. Nei pressi della chiesa sono state trovate delle tombe. Dall'Alto al Basso Medioevo in città è stata consuetudine per le persone di particolare rilevanza politica e sociale, farsi sotterrare nei pressi della chiesa. Quella più antica conteneva due corpi, probabilmente di due fratelli che avevano combattuto per difendere la città.

Può sembrare paradossale ma le inumazioni più antiche sono quelle meglio realizzate rispetto alle più recenti. Questo si spiega con l'utilizzo massiccio nell'Alto Medioevo di materiali ancora presenti in grande abbondanza dalla città romana, dunque marmi e pietre ben levigate. nei secoli successivi le tombe sono state realizzate con quanto rendeva disponibile il territorio albese.

  • Antica incisione della basilica romana di Alba. Photo: Diego De Finis.
  • L'ingresso al Museo diocesano in piazza Rossetti. Photo: Diego De Finis.
  • Una tomba risalente all'Alto medioevo trovata sotto il Duomo. Photo: Diego De Finis.
  • Motivi ornamentali dell'antico Duomo di Alba. Photo: Diego De Finis.
  • Resti di un antico corredo liturgico. Photo: Diego De Finis.

Una delle scoperte archeologiche più importanti che si può ammirare nel museo è l'antico fonte battesimale, realizzato all'esterno del primo edificio sacro albese. Costruito in pietra, utilizzava per il fondo un marmo proveniente dalla zona di Verona, anch'esso certamente raccolto da un edificio dell'antica Roma. il reperto coltre che molto antico testimonia l'antico rito del battesimo delle prime comunità cristiane, per immersione. il corpo entrava nella vasca per purificarsi spiritualmente. un rito pensato soprattutto per gli adulti e sostituito da quello attuale che invece è concepito per i neonati. Esiste anche un tratto del canale in terracotta che serviva per svuotare la vasca. La cosa sorprendente è che si tratta del manufatto originario che ha resistito lungo i secoli fino a oggi. 

Il museo testimonia anche il progressivo allargamento della chiesa. Quella del VI secolo è stata sostituita da una più grande (in generale più lunga) del XI secolo. Realizzato in stile romanico questo edificio è stato nel tempo ampliato e migliorato. 

Questa è stata sostituita dalla nuova chiesa voluta dal vescovo Andrea Novelli fra il 1486 e il 1516. Si tratta di una personalità importante per la storia cittadina, molto simile ai mecenati rinascimentali del centro Italia. La chiesa da lui edificata di fatto corrisponde nell'impianto a quella attuale, successivamente modificata. Nel corso della visita si può ammirare anche una raffinata camera, realizzata dallo stesso prelato che ne riporta lo stemma. Sono inoltre tantissime le testimonianze di oggetti, paramenti sacri, capitelli, motivi ornamentali ritrovati nel sottosuolo e adesso disponibili al pubblico. Una lastra di marmo particolarmente interessante riporta su una facciata un'iscrizione del XVII secolo e su quella opposta, che in epoca moderna doveva essere nascosta,  una raffigurazione di epoca romana che richiama chiaramente la funzione civile dell'antica basilica di Alba Pompeia. Un'ulteriore testimonianza di come la città si è trasformata nel corso dei secoli conservando il suo passato e riutilizzando i materiali preesistenti. 

Anche per questa ragione il museo diocesano è particolarmente importante e significativo, perché racconta, attraverso le testimonianze archeologiche, l'evoluzione della chiesa principale di Alba nel corso dei secoli e dunque della città di cui è l'edificio più importante.