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Torre Uzzone, la scomparsa di un centro medievale
Proseguiamo la nostra ricerca alla scoperta di luoghi perduti, di cui restano importanti tracce, nel territorio dell'Alta Langa. Dopo il castello di Torre Bormida tocca a quello di Torre Uzzone, ma del maniero della frazione di Pezzolo oggi resta davvero poco, nulla di paragonabile rispetto alle strutture ben evidenti del paese in Valle Bormida. In realtà parlare della scomparsa del castello significa in questo caso parlare di un paese che non c'è più se non per la presenza di insediamenti isolati (mentre Torre Bormida è un centro ben strutturato).
Torre Uzzone oggi è una frazione di Pezzolo Valle Uzzone, il Comune che nasce nel 1928 dalla fusione fra i comuni di Torre Uzzone e Gorrino, di cui Pezzolo era una frazione anche se più popolosa dei centri principali. Eppure Torre può vantare un'origine molto remota e in epoca medievale appare come centro relativamente importante nella zona. I documenti relativi alla sua esistenza sono pochi, poiché il materiale d'archivio è andato distrutto durante la seconda guerra mondiale; ci sono giunte due convenzioni fra i signori Del Carretto e il comune del 1253 e del 1290, nel secondo è citata l'esistenza del castrum, ovvero del castello. Eppure ci sono numerosi documenti che attestano l'esistenza di Torre attraverso i suoi abitanti. Il primo risale al X secolo, dunque molto antico, anche se dubbio. Nel 991 la frazione è menzionata all'atto della fondazione del monastero benedettino di San Quintino di Spigno: il marchese Anselmo, figlio di Aleramo, dona sei mansi nel luogo di “Turre”, il dubbio deriva dal fatto che non si capisce se si tratta di Torre Bormida o Torre Uzzone. L'insediamento e il suo castello si trovavano al confine fra la Marca Aleramica e quella Arduinica, Torre faceva parte della diocesi di Acqui e dunque nell'area Aleramica, mentre oltre l'Uzzone c'era la diocesi di Alba e la Marca Arduinica. Negli anni successivi Torre viene citata chiaramente più volte, nelle tre nel XII secolo e ancora nel XIII, quando Ottone del Carretto cede il feudo ad Asti per esserne poi reinvestito. Ma numerose volte sono citati gli abitanti di Torre come testimoni, già nel 1059, poi nel 1165 e nel 1172 si tratta di passaggi di proprietà che coinvolgono i marchesi di Saluzzo e gli eredi di Bonifacio del Vasto. Queste notizie ci dicono ben poco, ma potrebbero indicare una comunità dinamica. L'insediamento si trovava evidentemente in una zona di confine, di qui l'esistenza di un castello per il controllo del territorio, anch'esso appartenente si signori Del Carretto, come quello di Torre Bormida. Il castello oggi non c'è più ma restano della struttura tracce significative. Per trovarlo occorre andare sul territorio della frazione non distante dall'abitazione privata che ha assorbito una chiesa di Torre Uzzone, nei pressi della quale c'è l'antico cimitero. Occorre inoltrarsi nel bosco attraverso un sentiero il cui tracciato è chiaro. Il sentiero entra all'interno della vegetazione viene coperto dagli arbusti, ma resta ben tracciato fino al raggiungimento della sede del castello. È facile riconoscerla: il tracciato del sentiero si divide in quattro direzioni di fronte a un tumulo che un tempo doveva essere il portale d'ingresso oppure una torre molto ampia, quella che dava il nome alla località. Infatti è a forma di cono con numerosi detriti in pietra che emergono dal terreno. Seguendo il sentiero a destra si arriva in una zona in cui doveva esserci l'ingresso nel ricetto. La forma del castello è abbastanza simile a quella di Torre Bormida e segue la conformazione della base della collina. Sono ancora evidenti grossi massi e anche brandelli di mura in pietra che probabilmente si trovavano all'interno delle mura perimetrali del castello. Oggi questo luogo è interamente occupato dal bosco, l'insediamento consistente più vicino è quello del capoluogo, Pezzolo Valle Uzzone. Tutto il perimetro del castello perduto si trova all'interno di una fitta boscaglia. Cosa può essere accaduto all'antico insediamento di Torre? Nel 1347 gli Scarampi rivendicano l'autonomia del feudo dalla città di Asti e successivamente Torre passa al controllo di altra famiglie nobiliari, ma questo nulla ci dice della sua evoluzione demografica. Un documento interessante è la richiesta dell'allora frazione di Pezzolo di costituirsi come comune nel XIX secolo. Il fatto risale al periodo fra il 1852 e il 1856 e Pezzolo era divisa fra i comuni di Gorrino e Torre Uzzone. L'iter di quella petizione attesta che già allora la frazione era più grande dei capoluoghi, addirittura afferma che di Torre non esisteva nemmeno un centro, ma che si trattasse di un agglomerato di case sparse. È possibile che dai due insediamenti vicini, persa l'importanza che avevano in epoca medievale, gli abitanti si siano pian piano trasferiti nell'attuale Pezzolo, per varie ragioni più comoda per la vita quotidiana. Così la frazione, che già esisteva nel medioevo, si è ingrandita a tal punto da diventare il centro più popoloso fra i tre, pur restando frazione rispetto ai due comuni.