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Vinchio

Diego De Finis17 maggio 2016

Il Comune di Vinchio, come lo conosciamo oggi, nasce intorno all’anno mille, poco prima, e propone una storia alquanto interessante. Va detto che sul suo territorio è stata ritrovata un’ascia appartenente a una tribù stanziata nella zona prima dell’arrivo dei romani, una popolazione celto-ligure. Il suo nome potrebbe nascondere tracce della sua origine, infatti la storia/leggenda di Aleramo narra della sua vittoria sui saraceni nel 935 d. C., probabilmente nella località oggi denominata Valletto della morte. Il nome di Vinchio deriverebbe da Vinci, ovvero la vittoria in battaglia.

La prima testimonianza scritta dell’esistenza di Vinchio è del 948 d. C. E’ stata all’interno dell’ampio territorio controllato da Bonifacio del Vasto, poi la sua storia si è legata a quella di Asti, come vero e proprio comune della zona. Come tale è stato soggetto alle faide interne fra Guelfi e ghibellini. Nel 1313 La potente famiglia dei Solaro ne occupò il castello. Nel 1329 è Antonio Scarampi a ricevere il controllo del paese dall’imperatore Ludovico Il Bavaro. A partire dal 1387 a vario titolo Vinchio entra nei territori controllati dal Ducato di Milano e più in generale, considerati feudi imperiali: Questo ha dato il via a una contesa di tre secoli con i Savoia che hanno infine acquisito il Comune e il resto del Piemonte loro mancante  nel 1736. nel XX secolo il paese è stato uno dei teatri della guerra partigiana, qui ha combattuto la sua lotta Ulisse, nome di battaglia dello scrittore Davide Lajolo, nativo del paese e cittadino più noto del paese astigiano.

Oggi Vinchio si trova a 269 metri al livello del mare. Il suo castello, ormai abbandonato, è stato distrutto a metà ottocento per fare posto ai lavori per la nuova piazza. Al suo posto c’è un tumulo che offre una bella panoramica sulle colline circostanti. Il terreno è caratterizzato da sabbie, marne e giacimenti fossili ed è sede di vigneti di Barbera e boschi di macchia monferrina. I turisti saranno sicuramente interessati dagli itinerari letterari legati alla figura di Davide Lajolo e dalle bellezze naturali della Val Sarmassa. Un altro prodotto agricolo di qualità del territorio è l’asparago detto del saraceno.