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Il paese, come tanti altri nella zona si trova in una posizione preminente, sulla cima di una collina a 491 metri sul livello del mare. Da qui infatti si poteva controllare la Valle del Tanaro. Lo studioso Goffredo Casalis attesta nel 1845 che qui sono state ritrovate una lapide e alcune medaglie e monete romane, il che fa pensare che ci fosse un insediamento sulla collina fin dall'antica Roma.
In ogni caso la storia di Novello si dirada a partire dal XII secolo circa e si lega strettamente al destino del suo castello, considerato edificio militare di una certa importanza strategica. Bonifacio Del Vasto lasciò il paese, insieme a una buona fetta di territorio langarolo a Enrico il Guercio capostipite dei Marchesi Del Carretto. Nel XIII secolo Giacomo del Carretto divise il territorio sotto il suo controllo e Novello restò al figlio Enrico. Di qui ha preso il via una storia alquanto turbolenta. Il marchese aiutato da Asti a mantenere il controllo su Novello, è costretto a ipotecare il castello ai De Braida di Alba, in cambio di un prestito successivamente restituito. Il maniero nel XIV secolo è stato il teatro delle lotte intestine all'interno della nobile famiglia: nel 1340 Manfredo è stato ucciso dai nipoti e dal figlio illegittimo. Alcuni anni dopo Manfredino Falletti occupa militarmente i castelli di Novello e Monchiero, ma viene scacciato in breve tempo dal ritorno dei Del Carretto. Questi però restano in sella per poco, spodestati dalle truppe dei Visconti. Nel 1356 il castello torna ai Del Carretto. Il maniero è stato parzialmente distrutto nel 1437 dall'esercito spagnolo. In questo periodo Novello viene compreso nei feudi imperiali, ma sempre sotto il controllo dei Del Carretto. Documenti attestano che nel XVII secolo morirono in paese 18 membri della famiglia, alcuni uccisi. La stabilità arriva nel 1726 con la sottomissione dei Del Carretto a Casa Savoia. Nel 1731 Novello passa sotto il controllo del marchese Agostino Oreglia su concessione di Carlo Emanuele II. Questo lembo di Langa conosce ancora l'invasione di un esercito quando Napoleone invase il Piemonte durante la Campagna d'Italia. Qui si attestò una colonna guidata dal generale Augeraux. Successivamente il destino del comune è stato legato a Casa Savoia prima e all'Italia poi.
Il paese offre al visitatore la bellezza di un centro storico racchiuso da due archi medievali e percorribile interamente a piedi. Di un certo interesse le chiese adiacenti di San Michele Arcangelo, con i suoi affreschi e della Confraternita, che propone una bella facciata barocca. Sul punto più alto il castello neogotico progettato dall'architetto Giovanni Battista Schellino e ultimato nel 1880 che ha preso il posto dell'antico maniero medievale. Di questo restano comunque tracce alla base dell'attuale edificio. Nella zona di confine con Monchiero si trova una rocca di notevole interesse geologico e un bosco nel quale i trifolao cercano esemplari di Tartufi bianchi d'Alba.
Novello fa parte dei comuni del Barolo e dalle sue colline si produce oltre al Re dei vini anche Dolcetto e Barbera d'Alba. Inoltre si può trovare il Nas-Cetta, vino prodotto praticamente solo in questo territorio. La notorietà dei vini del paese era già attestata nel 1888, quando ricevettero un diploma durante un'esposizione enologica a Londra. A testimonianza che le bottiglie langarole si facevano apprezzare fuori dai confini italiani fin dal XIX secolo.