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San Benedetto Belbo, il cui centro sorge a 637 metri sul livello del mare, a giusta ragione si definisce "luogo d'ispirazione di Beppe Fenoglio". non solo perché il grande scrittore albese vi ha ambientato numerosi fra romanzi e racconti, ma anche perché giustamente l paese ha valorizzato questo aspetto dando vita a un vero e proprio itinerario letterario fra gli angoli raccontati dall'autore.
Il primo insediamento nasce dalla presenza di un monastero dei Benedettini, fondato nel 1027. Quando i frati arrivarono, la località era coperta da boschi e foreste e abitata da lupi, tanto che una frazione ha preso il nome di Cadilù. Di quel monastero esiste ancora parte del fabbricato,ora utilizzato come casa canonica; ancora nel 1750 era circondato da alte mura e dove ora sorge la parrocchia un tempo era posizionato un castello. Dopo i marchesi Del Carretto nel 1221 arrivarono quelli di Saluzzo e gli Scarampi di Asti. Il paese è passato sotto il controllo di vari signori fra cui anche il conte D'Aragona, infine è stato acquisito definitivamente dai Savoia nel 1735 dopo la Pace di Lione. Fra il 1928 e il 1946 è stato accorpato al Comune di Niella e nel 1944 ha vissuto momenti tragici a causa della Guerra fra Partigiani e truppe naziste.
Fra i reperti antichi resta una porta una porta medievale e una parte delle mura. La chiesa della confraternita oggi è sconsacrata e utilizzata come sede di mostre e altre iniziative e manifestazioni.
In ogni caso è proprio il percorso fenogliano a essere l'attrattiva più interessante del paese. Tutte le località descritte nelle opere del grande scrittore albese fra cui forse la più nota è la Censa di Placido sono valorizzati attraverso pannelli illustrativi molto dettagliati.