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Si è svolta sabato 21 ottobre la cerimonia di premiazione del concorso internazionale Premio Acqui Storia, che quest’anno è giunto alla 50ª edizione.
Un traguardo molto importante per un premio che è diventato col passare del tempo importante, ambito riconoscimento per tutti coloro che scrivono di storia, dal saggio scientifico e rigoroso al romanzo storico. Sì perché sul palco dell’Acqui Storia sono saliti in tanti nel corso di decenni, tanti autori, e altrettanti protagonisti del loro tempo, un riconoscimento destinato anche a coloro che la storia l’anno fatta o che ne sono diventati indispensabili testimoni.
Il premio è nato nel 1968, per ricordare la Divisione Acqui e i soldati italiani caduti a Cefalonia nel settembre del 1943, un evento storico che ha segnato la storia italiana e che accomuna il tragico destino dei protagonisti di quell’episodio con la città piemontese, uniti dallo stesso nome.
Negli ultimi anni hanno calcato il Teatro Ariston di Acqui Terme per ritirare i premi Carlo Verdone, Pupi Avati, Folco Quilici, Enrico Vanzina, Claudia Cardinale, Stefano Zecchi, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Maurizio Molinari, Vittorio Feltri, Livio Berruti, Marcello Veneziani, Gabriella di Savoia, Uto Ughi, Gianpaolo Pansa, Valerio Massimo Manfredi, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Simone Cristicchi, Maurizio Belpietro, Gigi Marzullo, Piero Angela, Antonio Patuelli, Giorgio Albertazzi e tantissimo altri. Nomi noti della cultura italiana a vari livelli, a testimonianza di quanto il riconoscimento sia poliedrico e attento a tutti gli aspetti della cultura nazionale. Inoltre in occasione dei 50 anni ha ottenuto il patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, oltre a quello delle altre importanti istituzioni statali.
Quest’anno i libri premiati sono stati L’invenzione della natura. Le avventure di Alexander von Humboldt, l’eroe perduto della scienza, (Luiss University Press), di Andrea Wulf, nella sezione storico-divulgativa; L’ardito di Roberto Roseano (Itinera Progetti Editore) per la sezione del romanzo storico; Italia 1866. Storia di una guerra perduta e vinta di Hubert Heyriès (Il Mulino) nell’ambito delle pubblicazioni scientifiche. Ci sono anche i premi speciali, “Testimone del tempo” che rappresenta il moneto più prestigioso della manifestazione è andato a due personaggi di rilievo, il giornalista e scrittore Massimo Fini e l’ex ministro dei Lavori pubblici Nerio Nesi, protagonista della storia italiana nella Prima repubblica e all’inizio della seconda. Un premio speciale alla Carriera è stato assegnato a Domenico Fisichella che è stato Ministro dei Beni culturali.