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È allestita fino al 5 marzo a Palazzo Chiablese (con ingresso dalla piazzetta reale) la mostra Toulouse Lautrec – La belle époque, che illustra il lavoro del grande artista francese nel campo della grafica e dell'arte in generale.
L'artista, Henri de Toulouse-Lautrec, di origine aristocratica, ha vissuto gran parte della sua esistenza a Parigi, illustrando quella che nella seconda metà del XIX secolo era diventata appunto la Belle epoque, periodo di allegria e spensieratezza, ben rappresentato dalle sue litografie, dai manifesti pubblicitari in cui è riuscito a portare la vera e propria arte.
Il suo tempo lo ha sottovalutato, forse per la sua attività nell'ambito della grafica pubblicitaria o per la vita maledetta, caratterizzata dall'alcolismo e dalla frequentazione dei bordelli, che amava anche perché vi coglieva la vita pulsante. Il suo nome è associato giustamente al Moulin rouge di cui ha rappresentato gli spettacoli e le ballerine con le sue stampe, rendendolo celebre non solo a Parigi.
Artista eclettico non perdeva mai l'occasione di disegnare bozzetti, schizzi, vere e proprie opere d'arte utilizzando tecniche differenti. Nel campo della grafica pubblicitaria era riuscito a trovare il sistema per dare profondità alle figure rappresentate su quelle che oggi chiameremmo locandine, attraverso l'utilizzo dei colori, in particolare del nero.
Eppure il cantore della belle époque ne ha anche illustrato la intrinseca malinconia, nei volti (spesso colti di profilo) delle donne (non solo, ma soprattutto loro) al centro delle sue opere. Lautrec aveva un forte slancio ottimista, ma era capace di leggere la fatica, la stanchezza, la tristezza dei soggetti che prendevano forma nella sua arte. Nonostante lavorasse nella grafica pubblicitaria i volti e le espressioni dei suoi personaggi non sono mai perfetti, mostrano le loro ansie, le loro rughe. Lautrec era capace di rendere bello l'imperfetto e il suo stile funzionava, le sue litografie sono diventate celebri e ne hanno consacrato il nome anche se tardivamente.
La mostra di Torino propone tutto questo: litografie a colori, manifesti pubblicitari, disegni a matita e bozzetti, illustrazioni per giornali. Con la sua bravura questo artista francese, non bello, a suo modo tormentato, è riuscito a donare una dignità artistica alle illustrazioni popolari, a suo modo ha anticipato l'arte pop resa celebre solo nel XX secolo da Andy Warhol. La mostra racconta anche la sua vicenda personale e quella delle protagoniste (soprattutto donne) delle sue opere; in questo senso propone non solo la retrospettiva su un artista, ma anche una prospettiva sulla Belle époque, sulla sua allegria e esplosione di vita, anche sulla sua malinconia.
Per ulteriori informazioni: www.mostratoulouselautrec.it