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Non si sa quando si sia costituita la comunità ebraica di Cherasco. Molto probabilmente i primi abitanti di religione ebraica si sono stabiliti nella città durante le guerre che hanno opposto Francia e Spagna nel XVI secolo, forse al seguito degli eserciti spagnoli. Le prime attestazioni della presenza della comunità risalgono a documenti dei primi anni del XVII secolo. Nel secolo successivo la comunità è cresciuta tanto che risale al 1725 la nascita del Getto che ha raccolto le famiglie, ovvero del quartiere loro dedicato, che erano sparse nella città. Al centro di questo c’era Palazzo Genna di Cocconato ceduto alla comunità dai Roero di Santo Stefano (che i cheraschesi chiamano anche Caccia reale, dal nome di un vecchio albero). La comunità ebraica, come avvenuto in altri luoghi si è dedicata a attività di piccola media imprenditoria, al commercio e all’attività bancaria, le attività sociali e lavorative loro concesse. Anche il ghetto rappresentava comunque una restrizione visto che solo a una famiglia era concesso, per via della sua ricchezza, possedere un’abitazione fuori dal quartiere. Fra le curiosità anche la presenza nel XVII secolo di un Levi detto Il polacco. La comunità ebraica cheraschese è stata molto attiva, un elemento importante per la comunità cittadina. Aveva una sinagoga (tuttora esistente) e un suo cimitero. L’attività commerciale e imprenditoriale era tanto sviluppata da essere nota anche al di fuori delle mura cittadine, tanto da attirare ordinativi destinati ad altre comunità ebraiche italiane. Si è sviluppata anche una piccola banca denominata Segre-De Benedetti, la cui attività più avanti è stata inglobata all’interno della Cassa di Risparmio di Torino. Dal punto di vista architettonico il ghetto era strutturato con botteghe al piano terra e abitazioni in quello superiore.
Con l’arrivo dei Francesi e dello spirito rivoluzionario all’inizio del XIX secolo sono state tolte le restrizioni agli ebrei, questo ha permesso a molti esponenti di questa comunità di allargare le proprie attività economiche e entrare in quella che allora era la principale impresa cittadina, ovvero la produzione e il commercio della seta. Il ritorno dei Savoia e delle restrizioni prerivoluzionarie ha in parte posto un freno a quest’attività, non bloccandola del tutto, poi è arrivato lo Statuto albertino nel 1848 e gli ebrei sono tornati a operare alla luce del sole. Grazie anche al loro spirito imprenditoriale, la produzione di seta a Cherasco è arrivata fino al XX secolo per poi declinare definitivamente a causa dei radicali cambiamenti economici e sociali.
Della presenza di questa comunità oggi resta la sinagoga al secondo piano dell’edificio in via Marconi. Vi si trova un Duchan del XVIII secolo e l’armadio nel quale erano custoditi i rotoli della Legge. Il Tempio conserva anche i locali (in parte arredati) nei quali si svolgeva l’attività scolastica per i componenti della comunità. Il cimitero ebraico si trova sulla Rocca in direzione di Bra.