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In occasione del 50° anniversario dell’uscita delle sale di Per un pugno di dollari, il Museo del Cinema di Torino dedica una mostra a uno dei giganti della cinematografia italiana, Sergio Leone.
Il titolo della mostra non è casuale. Infatti C’era una volta in Italia non solo richiama i titoli di due note pellicole del regista, ovvero C’era un volta il West e C’era una volta in America, ma anche la lettura attraverso la filmografia di Leone di un altra nazione, quella degli anni ’60 e inizio dei ’70, nella quale esisteva Cinecittà e si potevano ancora produrre film molto ambiziosi capaci di competere con i colossal statunitensi. Oggi, nel bene e nel male, quel tipo di cinematografia italiana è appunto un ricordo del passato.
Dunque è benvenuta questa ampia mostra presso la Mole Antonelliana, che mostra già all’ingresso, sotto i grandi schermi dell’aula del Tempio, una scenografia con alcuni costumi di Per un pugno di dollari, Giù la testa, e i due "C’era una volta..." il Winchester e la pistola originali della sfida finale del film celebrato quest’anno e un pupo siciliano indicazione che le storie molto americane di Leone affondavano nella cultura italiana, soprattutto siciliana, dell’epica cavalleresca.
Sergio Leone, per chi ne avesse perso la memoria, ha reinventato il genere western che infatti a partire dagli anni Sessanta è stato definito Spaghetti western, per distinguerlo dall’epopea tutta statunitense sviluppatasi fra gli anni ’30 e ’40. E questo grazie alla cosiddetta Trilogia del dollaro, ovvero: Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo. Sono stati i film che hanno lanciato Sergio Leone nel grande cinema internazionale e nell’immaginario collettivo di tanti spettatori. Alla Mole Antonelliana si possono ammirare molti materiali legati a queste pellicole, come la lettera scritta a Akira Kurosawa nella quale il regista italiano spiegava come il suo cinema si ispirasse a La sfida dei samurai.
Sulla rampa elicoidale la cinematografia di Leone viene raccontata attraverso tantissimo materiale, spezzoni di film, costumi, le quattro sceneggiature originali della trilogia e di C’era una volta il west. E poi anche la sceneggiatura di C’era una volta in America, scritta da Norman Mailer, alcuni ritratti della figlia Francesca, le fotografie sui set scattate da Angelo Novi, le tante, celebri locandine.
Fra le testimonianze video anche uno montato da Sir Christopher Frayling, curatore dell’esposizione con interviste a grandi registi americani dedicate ovviamente a Leone come John Carpenter, Joe Dante, John Landis e, non poteva mancare, Clint Eastwood, lanciato da Leone nei suoi primi film e diventato prima popolare attore poi regista sopraffino del cinema americano. In cima alla rampa elicoidale, è stata allestita una stanza dedicata al rapporto tra Ennio Morricone e il regista italiano, con 35 copertine dei dischi con le colonne sonore realizzate da dal grande musicista.
La mostra è corredata dal volume C’era una volta in Italia. Il cinema di Sergio Leone a cura di Sir Christopher Frayling, in collaborazione con Lorenzo Codelli, edito dalla Cineteca di Bologna. La mostra è aperta al pubblico fino al 6 gennaio del 2015. Per ulteriori informazioni: www.museocinema.it/mostre.php?id=101