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L'arte nel Novecento attraverso le opere di Matisse

Diego De Finis16 febbraio 2016

L'inverno e la prima parte della primavera regalano agli appassionati d'arte un nuovo importante appuntamento per conoscere un grande artista del XX secolo: Matisse, le cui opere, appartenenti alla collezione del Centre Pompidou sono esposte a Palazzo Chiabrese fino al 15 maggio.

Matisse e il suo tempo è il titolo dell'esposizione torinese che dunque non propone solo. Infatti il museo torinese ospita anche opere di artisti coevi del maestro francese. Sono in tutto 50 le opere del principale protagonista e 47 quelle di altri pittori, come Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger. Una collezione davvero importante proveniente interamente dal Centre Pompidou. In questo modo il visitatore può ammirare i quadri di Matisse inseriti nel contesto storico e culturale in cui sono state create. In questo modo è possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche lo spirito del tempo, il contesto culturale, che unisce Matisse e gli altri artisti e che coinvolge movimenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta e cinquanta.

Le opere esposte sono suddivise in ben 10 sezioni che illustrano, attraverso un percorso cronologico che propone numerosi approfondimenti tematici, le figure matissiane delle odalische, come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 -; la raffigurazione dell’atelier, soggetto ricorrente nell’opera dell'artista francese ma che, negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, dà luogo a quadri molto interessanti a firma di Braque (L'Atelier IX, 1952-56) e Picasso (Lo studio, 1955); l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897-99) fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
La seconda sezione per esempio mette al centro il Fauvismo, il movimento artistico di cui Matisse fu il motore a partire dal 1905. La grande sensazione suscitata dalla mostra dei dipinti dai colori puri di Matisse e dei suoi amici Manguin, Camoin e Marquet e di André Derain e Maurice de Vlaminck al Salon d’Automne del 1905 segna la nascita del movimento, al quale hanno aderito anche Braque e Dufy. La terza sezione affronta invece il rapporto fra l'artista francese e il cubismo, e dunque, naturalmente l'amicizia col grande esponente di questa corrente, Pablo Picasso. Attraverso le varie sezioni si evince come il protagonista di questa esposizione abbia attraversato la prima parte del XX secolo incontrando e confrontandosi con tutti gli importanti movimenti culturali che lo hanno contraddistinto. E' lo stesso Matisse a dircelo in una nota scritta il 25 dicembre del 1908: “Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni”.

In questo senso l'esposizione torinese di Palazzo Chiabrese rappresenta una straordinaria occasione per l'appassionato d'arte di viaggiare nella cultura del Novecento, inquieta, tempestosa, alla continua ricerca del nuovo e dell'inedito, di espressioni di rottura. Un viaggio che si può fare attraverso l'angolazione particolare e originale della straordinaria esperienza artistica di Henri Matisse.

Per informazioni dettagliate sulla mostra: www.mostramatisse.it