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Il comune si trova come molti altri nella zona appoggiato sulla sommità di una collina, confinante con Vinchio. Questa vicinanza è importante anche in termini economici. Posto a 278 metri sul livello del mare è stato abitato presumibilmente dagli antichi Liguri prima dell'arrivo dei Romani. Il suo nome, derivante dal latino, (Vallum, Vallium) fa capire che soprattutto per la sua posizione la località è stata un prezioso nodo strategico per il controllo del territorio. Il primo documento che ne attesta l'esistenza risale al 984 e successivamente dal XII secolo in aventi il suo destino si è legato in vario modo al Marchesato di Incisa, nel cui territorio è stato inserito per molto tempo, conteso anche da Asti e dal Monferrato. Con la caduta del potentato di Incisa (1545) Il paese entro nei domini dei Gonzaga di Mantova, eredi del Marchesato del Monferrato e vi restò fino al 1713, quando entrò a far parte del regno costruito dai Savoia. Nel 1734 i sovrani diedero ad Ascanio Crova il titolo onorifico di barone su Vaglio.
Oggi il paese offre al visitatore una struttura architettonica piacevole, caratterizzata soprattutto dalla parte più alta, dove sorgono a breve distanza l'uno dall'altro la chiesa di San Pancrazio e la confraternita. Anche il municipio si trova a pochi metri e si trova all'interno di quello che fu il castello di Vaglio e successivamente il palazzo signorile. La struttura del maniero si può notare ad uno sguardo attento.
Dal punto di vista produttivo Vaglio è zona vocata per la produzione di Barbera D'Asti. Di particolare importanza la cantina sociale di Vinchio e Vaglio, posta al confine fra i due paesi. Dal territorio nasce anche il Moscato d'Asti e l'Asti spumante. Il turista può essere interessato anche a visitare la Val Sarmassa, riserva naturale protetta che propone agli appassionati numerose specie tipiche dell'Astigiano, fra fauna e flora.