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Raccontare tre secoli di pittura non è certo impresa facile, ma la mostra esposta presso Palazzo Madama a partire dall’11 marzo ha tutte le ambizioni per poterlo fare visto che propone ben 70 opere d’arte (poco di più) presenti presso uno dei musei più importanti al mondo, ovvero l’Ermitage di San Pietroburgo.
In questo caso a essere oggetto dell’esposizione è l’arte francese nella sua evoluzione da Poussin fino all’avvento degli Impressionisti che hanno rivoluzionato la pittura moderna. Attraverso il percorso che si snoda interamente al secondo piano di Palazzo Madama si può ammirare e provare a costruire l’evoluzione dell’arte in Francia in in lungo periodo.
In questo itinerario si va parte dagli artisti d’accademia per spaziare attraverso la pittura civile, politica e religiosa. Così con Simon Vouet ammiriamo opere in cui è marcata l’influenza caravaggesca, mentre Poussin e Lorrain furono virtuosi del paesaggio. I temi nell’arco di questi secoli si intrecciano: ancora l’arte sacra lascia un’impronta importante con Vouet e Poussain all’inizio del XVII secolo al contempo i temi legati ai miti classici offrono la possibilità di spaziare in una natura ideale in cui trionfano colore e grandi spazi. Watteau, Fragonard e Boucher, propongono tele di grande leggerezza. Non mancano certo i ritratti di grandi personaggi che hanno fatto la storia, la ritrattistica è un campo in cui è possibile scorgere l’evoluzione della pittura attraverso sfumature e dettagli. Così a Torino si possono vedere i ritratti della granduchessa Elizaveta Alekseevna (che fa da immagine guida della mostra), realizzato da Marie-Louise-Élisabeth Vigée-Lebrun, di Sir Robet Walpole, realizzato da Jean-Baptist van Loo, del conte Nikolaj Dmitrievicˇ Gouriev, di Jean-Auguste-Dominique Ingres.
Poesia venata di Romanticismo è quella che emerge dalle opere di Hubert e Vernet, mentre con Ingres si affermano i temi del neoclassicismo.
Nel frattempo artisti come Fragonard, Boucher, Watteau nel XVIII secolo realizzano opere dedicate alla vita quotidiana: dalle scene pastorali alle famiglie di contadini. Comincia a emergere il mondo della quotidianità anche se privo di toni drammatici, caratterizzato da leggerezza. Corot nel XIX secolo rilegge il paesaggio sotto questa prospettiva, ma a questo punto siamo già giunti all’impressionismo, al movimento pittorico che cambia il modo di concepire l’arte sotto vari punti di vista. Fra i grandi maestri in questa esposizione si possono ammirare Renoir con la Testa di donna del 1876, Monet con Covone di fieno a Giverny del 1886, Pissarro di cui si può ammirare Boulevard Montmartre. Pomeriggio di sole del 1897.
A chiudere il secolo XIX ci sono opere di grandi artisti quali Paul Gauguin (Paesaggio con due capre del 1897), Paul Cézanne (Natura morta con tenda del 1894-1895) e Henri Matisse (Vaso di girasoli del 1898).
L’esposizione, legata anche a iniziative collaterali, si può ammirare presso il museo torinese di piazza Castello fino al 4 luglio. Per ulteriori informazioni e dettagli consultare il sito: www.palazzomadamatorino.it