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Il nome di San Marzano Oliveto deriva da San Marziano, martire della chiesa durante l’impero romano, forse vescovo di Tortona, oppure di Ravenna, comunque morto a Tortona. A questo santo è intitolata la chiesa parrocchiale e anche il paese. L’etimo Oliveto invece non è molto certo, ma è probabile che derivi dalla presenza, in passato di numerosi alberi di ulivo sul territorio. La presenza di questa pianta nel sud del Piemonte non era inconsueta in passato, tanto che a Santo Stefano Belbo c’è un antico torchio.
Sono state trovate tracce di insediamenti romani a San Marzano, ma il paese è di origine medievale e entra nella storia del territorio nell’ambito del Comitato di Acquosana. Nel 1217 il paese fa parte dell’area di controllo del Comune di Asti, in questo contesto è la famiglia guelfa dei Solaro a controllare il feudo. Col passaggio al controllo dei Visconti, San Marzano lega il suo destino agli Asinari che fanno del castello la loro dimora. Questa famiglia è protagonista della storia del paese (e piemontese) fino al XIX secolo. Non è un caso che a San Marzano ci sia una zona denominata Valle Asinari. Nel 1929 Il paese viene unito a Moasca, tanto da acquisire il nome San Marzano-Moasca, subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, dal 1947, le due comunità tornano a essere indipendenti l’una dall’altra. Il biennio fra il 1943 e il 1945 vede il paese al centro della lotta fra Partigiani e nazifascisti.
Il monumento principale del paese è il castello che ne rappresenta il centro. Edificio massiccio, non ha un architettura ben definita, racchiude in se le caratteristiche di un maniero nato con esigenze militari e anche del palazzo signorile. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Marziano, l’attuale struttura risale al 1758, ma la chiesa originaria era del XIII secolo.