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Calosso è situato venti chilometri a sud di asti, nella zona di produzione del Moscato d’asti. Il primo documento che ne accerta l’esistenza è un atto del 960 d.C. in cui compare come testimone un certo Arimanno de Calocio, dunque si tratta di un insediamento medievale piuttosto antico. Nel XIII secolo fa parte del Consortile di Aquosana, che comprendeva anche Canelli, Moasca, Agliano, Castelnuovo Calcea, che si proponeva di difendere i feudi minori dall’espansione del potere delle famiglie astigiane. l’indebolimento del potere di queste famiglie aristocratiche ha portato il paese nell’orbita astigiana il secolo successivo. Di qui in avanti segue il destino del contado astigiano che nel VXI secolo vive le devastazioni delle guerre che contrappongono Francesi e Spagnoli. La presenza del castello fa del paese un importante zona strategica e dunque teatro di scontri armati. A partire dal 1659, Calosso trova finalmente un periodo di pace e il castello diventa residenza signorile della famiglia Roero.
Oggi l’economia del paese è contraddistinta dalla produzione vitivinicola: di Moscato d’Asti e anche del vitigno autoctono Gamba di Pernice, che nel 2011 ha ottenuto la denominazione d’origine controllata col nome di Calosso. Sul territorio si producono anche Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Pinot, Chardonnay e Freisa. Oltre al castello, un altro edificio storico importante è la chiesa parrocchiale di San Martino edificata fra il 1680 e il 1690 con rimaneggiamenti risalenti al 1759 e al 1884.