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Il disegno nel Rinascimento alla Biblioteca reale
Prima di addentrarsi fra le opere della mostra Intorno a Leonardo. Disegni italiani del Rinascimento, va subito chiarito che il visitatore troverà solo un’opera di Leonardo Da Vinci, il celebre Autoritratto (anche se il fatto che sia davvero un autoritratto è dubbio).
Detto questo la mostra è davvero molto importante e interessante, anche perché vi si trovano anche opere di Raffaello, Michelangelo, Giulio Romano, il meglio dell’arte italiana del Rinascimento attraverso i disegni. Ancora una volta un museo torinese, in questo caso la Biblioteca reale, valorizza al meglio il patrimonio artistico che già possiede, proponendo opere che mostrano l’abilità degli artisti rinascimentali utilizzando come filo rosso le indicazioni di Giorgio Vasari.
Per chi non lo conoscesse, Giorgio Vasari attraverso la sua opera più importante, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, ha segnato la storia dell’arte in maniera profonda. La sua opera, pubblicata per la prima volta nel 1550 è stata la prima vera storia dell’arte e in questo modo ha influenzato il giudizio sul gusto artistico anche successivo. Per lui il culmine della qualità artistica coincideva con il Rinascimento e in particolare con gli artisti del centro Italia del XVI secolo. Non che avesse torto, anzi, ma la sua interpretazione se ha avuto il merito di fornire un’impronta organica alla lettura delle arti figurative ha anche influenzato il giudizio sui posteri, poi ovviamente corretto col passare del tempo. Così le opere esposte alla Biblioteca reale sono accompagnate dal commento spesso caustico e poco diplomatico, di Vasari. Il valore della mostra non consiste solo nei nomi di assoluto rilievo degli artisti presenti, ma soprattutto nella valorizzazione del disegno. Questo fino al Rinascimento era stato utilizzato per lo più come strumento di lavoro: l’artista mostrava uno schizzo ai suoi giovani apprendisti nella bottega per spiegare il progetto che si stava per realizzare. Questa funzione non si è certo persa nel Rinascimento, ma i disegni di grandi artisti hanno cominciato a circolare fuori dalle botteghe, acquisendo la dimensione di vere e proprie opere. È il caso ovviamente del celebre autoritratto di Leonardo da Vinci, diventato quasi icona pop, modello di rappresentazione del tipico studioso e scienziato. La mostra torinese propone anche una testa di donna di Michelangelo Buonarroti che si considera uno studio per la realizzazione della Sibilla Cumana nel grande affresco della Cappella Sistina. È Vasari che nella sua opera monumentale spiega il valore del disegno: questo, a suo parere, spogliato da ogni orpello, essenziale, pura figura su carta, rappresenta il bello nella sua essenza. Un’idea quasi platonica di presentazione dell’arte come ricerca della bellezza e perfezione delle forme, massima armonia fra i componenti di un corpo o all’interno di un paesaggio. Infatti poneva il disegno alla base delle tre grandi arti figurative: pittura, scultura e architettura. L’esposizione torinese propone anche alcune rare edizioni dell’opera di Vasari (direttamente dai suoi archivi) e un suo disegno.
Infine l’iniziativa culturale racconta anche uno dei nuclei fondativi della Biblioteca reale torinese. Questa fu voluta (insieme a tanti altri enti culturali della città) da Carlo Alberto di Savoia e in occasione la sua fondazione, nel 1839 acquistò una collezione di ben 1500 disegni di importanti artisti italiani e stranieri: ancora oggi questa raccolta è una delle più importanti in Italia per quanto riguarda il disegno con un’ampia panoramica sulla storia dell’arte italiana. Di questa collezione gli esemplari della mostra torinese che si chiude il 17 settembre sono solo una piccola parte. Per ulteriori informazioni: mostre.bibliotecareale.beniculturali.it