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Rocchetta si trova a 273 metri sul livello del mare, rispetto ad altri centri collinari langaroli, non è molto alto. In effetti anche il nome fa pensare a un paese in cima a una rocca a destra del Belbo e così era fino al mese di ottobre del 1857. In seguito a una piena alluvionale del Belbo. Stando alle notizie che si possono raccogliere dagli abitanti, parte o tutto il centro precipitò nel fiume, con conseguenti gravissimi danni. Secondo il parroco di Castino don Scanavino non vi fu nemmeno una vittima. Una cosa è certa l'evento fu tanto catastrofico da indurre gli abitanti a spostare il centro nell'attuale posizione, al centro di una piana alluvionale a sinistra del Belbo, considerata più sicura.
Per il resto le prime notizie documentate del paese risalgono alla fine del XII secolo quando Rocchetta veniva inserita fra i possedimenti di Bonifacio del Vasto. Poi passò a Manfredi Lancia, marchese di Busca, come altri paesi nella zona. Come ai Busca Rocchetta è stata legata ad Asti e successivamente al Monferrato. Il piccolo paese ha anche ospitato il Papa Innocenzo IV in fuga da dall'imperatore Federico Secondo di Svevia, in un periodo di forti contrasti fra Papato e impero.
Mentre nei secolo XIV e XV sembra che il paese abbia goduto di un relativo benessere, successivamente è stato pesantemente coinvolto nella guerra di successione del Monferrato che ha portato al passaggio rovinoso di eserciti conquistatori, fra cui si ricorda quello francese nel 1650. Il 1711 segna il passaggio definitivo sotto il controllo dei Savoia.
Secondo le testimonianze gli abitanti di Rocchetta pagavano i tributi dovuti al signore di turno in castagne, vino, funghi e selvaggina, cosa che indica quali fossero le principali produzioni del paese.
Oggi l'economia è basta soprattutto sulla nocciola, i frutteti, il vino Moscato e i tartufi. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Nicolao. É stata costruita dall'arciprete don Caffa fra il 1867 e il 1869, per sostituire quella perduta nel crollo del paese del 1857.