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L'Armeria reale, uno dei musei più antichi di Torino

Diego De Finis8 ottobre 2015

Continua il nostro viaggio fra i numerosi musei della capitale sabauda. Torino è davvero ricca di musei, pinacoteche, raccolte storiche, archeologiche e culturali. E forse non tutti i torinesi (e i piemontesi in generale) si rendono conto della vastità del patrimonio storico ed artistico presente in città e aperto alle visite.

il nostro viaggio dunque prosegue in uno dei musei appartenenti al Polo reale. Questo è costituito da cinque differenti luoghi da visitare: la Galleria sabauda, il Palazzo reale, il museo archeologico la biblioteca reale e l’armeria reale, a cui si aggiunge anche Palazzo Chiablese, inserito in questo interessante circuito che include in sostanza i luoghi che a Torino hanno rappresentato la sede del potere regale dei Savoia.

L’Armeria reale è uno dei musei più antichi di Torino. Come tutti contiene pezzi particolarmente pregiati, che risalgono ai secoli passati, ma è la stessa istituzione ad avere molti anni, anzi è nata prima dell’Italia unita. Infatti è stato Carlo Alberto di Savoia a istituire questa pinacoteca in uno dei luoghi più belli e maestosi del palazzo reale ovvero la settecentesca Galleria Beaumont. L’idea d’istituire un museo dedicato alle armi è venuta in seguito alla fondazione della Regia Pinacoteca, aperta nel 1832 nelle sale che ospitano oggi Palazzo Madama. Inoltre l’attuale Galleria Sabauda presentava le principali opere delle collezioni dinastiche, conservate nelle residenze dei Savoia. Restava da utilizzare la sfarzosa galleria settecentesca e il sovrano del regno di Sardegna pensò di mettere insieme “tutte le armi antiche possedute dai diversi stabilimenti". Così l’armeria ha raccolto pezzi rari e pregiati provenienti dagli arsenali di Torino e Genova, insieme con altri dell’università e delle raccolte private di sovrani. Inoltre, sempre nel 1832, viene acquistata un’importante collezione dello scenografo milanese Alessandro Sanquirico. Il sovrano venne aiutato dal capitano Vittorio Seyssel d’Aix che ha anche incrementato la collezione acquistando diversi pezzi sul mercato antiquario di Parigi.

Quello che è venuto fuori è un allestimento realmente molto bello che ancora oggi possiamo ammirare, inaugurato per la prima volta nel 1837. La decorazione settecentesca della lunga galleria Beaumont, cuore tuttora del museo, è stata abbellita da questi straordinari pezzi che vanno dal XVI al XIX secolo, un vero e proprio viaggio anche fisico nella storia delle armi e dunque delle tecniche per fare la guerra.

Questo museo rende merito alla memoria di un re, Carlo Alberto di Savoia, un po’ bistrattato dalla storia per aver perso le sue battaglie contro l’impero asburgico, ma che nella storia piemontese e successivamente italiana, ha lasciato un importane impronta, fra cui anche il gusto per l’arte e la bellezza.

L’Armeria reale infatti possiede pezzi di grande bellezza anche molto antichi. Curiosa la sala del medagliere che ospita la collezione di monete, medaglie e sigilli raccolta da Carlo Alberto: vetrine e cassettiere erano state pensate per richiamare gli antichi templi greci. Di qui si entra nel corpo principale del museo, la lunga e splendida galleria settecentesca in cui il visitatore viene accolto da grandi armature a piedi e a cavallo, ai lati del lungo corridoio, in un allestimento davvero spettacolare. I cavalli, molto realistici, sono stati realizzati in legno da scultori del XIX secolo e poi rivestiti di pelle equina.

Sì perché a giudicare da quanto si può vedere nel museo i combattenti, soprattutto coloro che guidavano gli eserciti in battaglia e avevano posizioni di prestigio e di potere scendevano sul campo di battaglia come se dovessero mostrare più bellezza che forza. Le armature, soprattutto quelle del XVI e XVII secolo, in gran parte pesanti, proteggevano interamente il corpo ed erano finemente intarsiate con simboli dinastici, e con figure di eroi. Da questi splendidi pezzi sembra che le battaglie, prima che sul terreno, si combattessero su queste stesse armature che mostravano scene appartenenti alla storia o alla leggenda. Anche le armi, come spade, coltelli, mazze e asce erano finemente intarsiati e abbelliti con manici di fattura pregiata. In questo modo i fabbri che le forgiavano realizzavano quasi opere d’arte simili a quadri o per essere più precisi a bassorilievi. 

L’allestimento presente nella galleria è davvero interessante sia dal punto di vista storico che artistico. Agli oggetti in mostra va aggiunta la bellezza della sala. La galleria è stata affrescata dal pittore Claudio Francesco Beaumont che ha rappresentato con la tecnica dell’olio a muro le storie di Enea in ampi riquadri incorniciati da stucchi dorati. Il lavoro è stato completato in cinque anni.

Seguendo i passi della storia si accede a una sala dedicata al Risorgimento. Qui si possono vedere le armi utilizzate nelle guerre di indipendenza che hanno portato alla nascita dell’Italia unita. Fucili, pistole, armi da fuoco accompagnate da vessilli provenienti da varie località italiane che si affiancano ancora a sciabole e spade, simboli del potere nobiliare in un epoca in cui le guerre si combattevano con le armi da fuoco, ma l’immaginario restava legato al fascino della cavalleria nobiliare. 

Da questo ampio salone si accede a una loggia importante per la storia italiana. Si tratta di un balcone che si affaccia su piazza Castello e che un tempo collegava il palazzo reale con Palazzo Madama. Da questo spazio oggi si può vedere tutta la storica piazza. Restaurato nel 2011, va ricordato perché di qui Carlo Alberto si affacciò per dichiarare l’avvio della prima Guerra d’indipendenza.

La visita alla galleria include anche il passaggio dallo scalone di Benedetto Alfieri, che nel XVIII secolo rappresentava l’accesso alle segreterie di stato: Carlo Alberto lo ha trasformato successivamente nell’ingresso dell’armeria. Propone stucchi molto eleganti, sculture sontuose che accolgono chi sale e scende lo scalone insieme a bassorilievi in marmo che raffigurano mostri marini.

Per ulteriori informazioni sui costi e gli orari di apertura consultare il sito: www.armeriareale.beniculturali.it