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I Cavalieri del tartufo, difensori della tradizione culinaria

Diego De Finis12 ottobre 2015

Uno dei sodalizi più importanti per la promozione della gastronomia langarola (declinata sia dal punto di vista dei piatti, che da quello dei vini) è sicuramente l’Ordine dei cavalieri del tartufo e dei vini d’Alba.

il sodalizio è stato fondato nel 1967 quando la valorizzazione della tradizione gastronomica langarola era patrimonio di pochi, soprattutto grazie a un personaggio che s può considerare appunto fra i precursori di questo atteggiamento ormai diffuso in tutte le istituzioni pubbliche e private, Luciano Degiacomi, farmacista di Alba. Lui insieme ad altre 20 persone fu uno dei fondatori dell’ordine il 22 febbraio in una trattoria di Grinzane Cavour e primo Gran Maestro. Scriveva riguardo il sodalizio:

 

“(l’Ordine) ammette tutti coloro che si sono salvati o che vogliono salvarsi dalla baraonda del mondo moderno e che desiderano mantenersi ad un livello civile particolarmente a tavola dove la poesia di un piatto della nonna e la canzone che solo un sorso di vino d’Alba canta sul palato riescono, di colpo, a far dimenticare preoccupazioni e stanchezza, ed a far diventare amico lo sconosciuto seduto vicino”.

 

Anche solo da queste righe emerge uno spirito vivace, dall’atteggiamento vagamente conservatore (come lo sono spesso coloro che dedicano la propria esistenza alla difesa e valorizzazione della buona tavola). Nel corso di questi decenni l’ordine, che ha sede all’interno del maniero di Grinzane Cavour, ha portato avanti tantissime iniziative legate al mondo del tartufo bianco e dei nobili vini dell’Albese.

Il museo etnografico che ancora oggi si può ammirare fra le mura dello storico edificio di Grinzane è frutto del lavoro certosino di ricerca dei componenti dei cavalieri. inoltre c’è la selezione dei vini, che l’ordine compie ogni anno per certificare quelli che sul territorio albese sono considerati i migliori, da proporre attraverso l’Enoteca regionale piemontese, anch’essa fra le mura del castello di Grinzane. I Grandi vini d’Alba sono quelli che dopo una rigorosa e anonima degustazione raggiungono il punteggio di 90 su 100. La prima è avvenuta nel 1975, quando un solo produttore superò la severa soglia posta dai componenti dell’ordine, era il Barbaresco del 1970 di Francesco Rinaldi. Oggi la selezione è riservata a tutte le cantine aderenti all’Enoteca del castello che possano presentare due vini di loro produzione.

Seguendo uno dei principi fondatori dello statuto il sodalizio si propone anche la diffusione della cultura gastronomica e non solo attraverso la pubblicazione di volumi dedicati al territorio langarolo. nel corso dei decenni della sua esistenza sono state numerose e di alto profilo le pubblicazioni dell’ordine: si ricordano la pubblicazione dei sette volumi del De naturali vinorum historia di Andrea Bacci, oppure i due testi dedicati al castello di Grinzane, uno sulle pitture l’altro sull’edificio, alcune ricerche sviluppate dallo stesso Luciano Degiacomi o dal produttore di La Morra Renato Ratti.

L’attività dell’ordine si esplica attraverso alcune riunioni programmate nel corso dell’anno che prendono il nome di capitoli e che hanno luogo tutte all’interno del castello di Grinzane. Nel corso degli anni i cavalieri del Tartufo sono cresciuti in numero e sono diventati protagonisti della valorizzazione della cultura della cucina delle Langhe. Ci sono cavalieri in Europa, America e Asia. sono state istituite delegazioni a Torino, Milano, Genova, Bologna, Lucerna, che, sotto la guida di maestri onorari, organizzano incontri enogastronomici per sperimentare e verificare l’abbinamento fra cibi locali e vini pregiati dell’Albese. Nel 2006 sono anche state istituite due delegazioni estere, a Hong Kong e in Argentina.

Chi desidera saperne di più (e eventualmente entrare a far parte del sodalizio) può consultare il sito internet: www.cavalierideltartufo.it