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Il castello di Grinzane, centro della gastronomia langarola

Diego De Finis12 ottobre 2015

Il castello di Grinzane Cavour come lo vediamo oggi è il risultato molto equilibrato di uno straordinario processo di aggiunte e sottrazioni architettoniche, che hanno portato a un edificio storico allo stesso tempo massiccio e slanciato, che non nasconde le caratteristiche di piazzaforte realizzata per motivi militari e difensivi, che però si è evoluto in palazzo signorile, dimora per il nobile possessore (non sono stati pochi).

Come avvenuto per altri manieri langaroli la parte più antica dell’edificio è la torre centrale, quella più alta che svetta sopra ogni altra guglia. Non ci sono molti documenti ad attestare l’evoluzione architettonica del maniero per cui le conclusioni sull’evoluzione della costruzione sono basate sullo studio dell’edificio stesso. La torre centrale è stata realizzata probabilmente a metà dell’XI secolo, quando il feudo era sotto il controllo della contessa Adelaide (a partire dal 1035) che poi sposò Oddone di Savoia, figlio del capostipite della futura famiglia reale italiana, Umberto Biancamano.

La posizione era perfetta per il controllo del territorio oltre che per la segnalazione di pericoli. A questo soprattutto doveva servire la torre da cui si poteva vedere quella di Serralunga (diventata anch’essa castello) Albaretto, Castiglione Falletto. L’XI secolo era il periodo delle incursioni dei pirati saraceni sulle colline langarole.

vicino alla torre (ma non attaccata) si suppone sia stato realizzato il mastio, bizzarro perché a pianta quadrata (invece che circolare) e subito costruito in muratura. La sua funzione era prettamente militare, austero, essenziale, massiccio. sulla cima al contrario di quanto si vede ora sia la torre che la parte medievale non erano coperte da un tetto, ma circondate da merlature.

Nel XV secolo il castello assume un aspetto simile, ma non identico alla costruzione che vediamo oggi. Si potrebbe pensare che quei secoli siano stati pacifici nelle Langhe, ma non è così, altri castelli della zona proprio fra il XV e il XVI secolo hanno conosciuto la rovina se non la totale distruzione a cause degli eserciti che si contrapponevano nelle guerre che in generale insanguinavano il nord Europa e l’Italia settentrionale, fortunatamente il castello di Grinzane è rimasto esente da questi disastri. Si pensa che sia stato Pierino Belli, aristocratico di Alba, che era riuscito a diventare potente e ascoltato consigliere delle corti prima imperiale e poi sabauda a trasformare nel XVI secolo la costruzione dall’originario impianto militare a dimora signorile. Il cortile interno riflette eleganza nell’armonizzazione delle architetture preesistenti, c’è un gusto rinascimentale nell’utilizzo dei materiali ma anche e soprattutto nella realizzazione dei saloni interni, basti pensare al raffinato soffitto del Salone delle maschere, con la raffigurazione dei signori del maniero e di stemmi nobiliari in piccoli riquadri in legno. Nel 1578 papa Gregorio XIII scrive al vescovo di Amalfi perché si rechi nella località langarola per restaurare la cappella del castello che probabilmente è l’attuale chiesa parrocchiale di Grinzane. Una testimonianza importante che ci indica il periodo dei lavori presso il maniero e anche l’importanza che questo cantiere aveva nell’ambito dei vertici del potere italiano.

Probabilmente è del XVIII secolo la grande terrazza aperta realizzata verso la valle di Diano, che oggi però non possiamo vedere. L’arrivo nella prima metà dell’XIX secolo di Camillo Benso conte di Cavour porta novità alla struttura, poiché il conte, uno dei padri fondatori dell’Italia unita trasformò un’area in decadenza in una zona vocata alla produzione di vino, assumendo anche importanti enologi come il famoso Louis Oudard. Dunque il castello divenne oltre che la sede del Comune di Grinzane e residenza del conte anche il centro della produzione vitivinicola della collina su cui si trovava. 

Infine l’ultima trasformazione è quella del restauro. Nei primi decenni del XX secolo il maniero era nuovamente decaduto, ma nel 1961 in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia si avviano diversi progetti edilizi importanti fra cui il restauro del castello di Grinzane. Il massiccio edificio cambia faccia: non solo torna all’antico splendore col recupero di alcuni elementi architettonici che erano considerati perduti, ma gli edifici rurali sorti sul lato di ponente vengono demoliti completamente. Così il castello, come lo vediamo oggi, svetta solitario in mezzo a uno splendido prato sulla cima della collina del paese Langarolo.

Oggi è il centro di numerose attività gastronomiche: dall’Enoteca regionale piemontese, il primo dei centri di questo tipo sul territorio regionale, che propone il meglio delle bottiglie prodotte in Langa al museo etnografico realizzato dai Cavalieri del tartufo e dei vini d’Alba, con i cimeli dedicati alla vita contadina del passato. Il ristorante, propone cucina langarola di alto livello. Ci sono anche i cimeli e il mobilio risalente al periodo di permanenza del Conte Camillo Benso di Cavour. E’ la sede dei Cavalieri del Tartufo e dell’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggio) e ospita grandi eventi come l’Asta mondiale del tartufo, con collegamenti da tutto il mondo. 

Ci sono dunque tanti buoni motivi per visitarlo. Per informazioni: www.castellogrinzane.com