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Mombarcaro

Diego De Finis30 giugno 2014

Il paese di Mombarcaro è denominato anche "tetto delle Langhe" in virtù della sua posizione molto elevata, infatti il centro si trova a 896 metri sul livello del mare. Nelle giornate limpide il paesaggio che si può ammirare dal territorio collinare è davvero splendido, si riesce anche a scorgere il Mar Ligure. Probabilmente è questa la ragione della presenza nello stemma araldico del comune di una barca.

l'abitato ha origini molto antiche, essendo stata trovata una stele che fa riferimento alla Tribù Camilla. Il territorio nel Medioevo è stato controllato da Bonifacio del Vasto ed è poi passato al marchese di Ceva. Successivamente il passaggio a Guglielmo di Monferrato (1221) e al Marchesato di Saluzzo. Anche in questo paese ha lasciato il segno con le truppe del Dicato di Milano nel 1432. Per un breve periodo Mombarcaro è passato sotto il controllo dei Falletti di Alba. Il suo passaggio sotto il controllo dei Savia è precoce rispetto ad altre località della zona: avvenne nel 1601 con la Pace di Lione. Fra il 1637 e il 1642 venne coinvoltoo nella guerra fra Madamisti e Principisti interna al Ducato dei Savoia e perse il castello, edificato molto probabilmente prima dell'anni Mille.

Sono molto varie le testimonianze storiche e artistiche offerte da questo paese che dimostrano la sua grande importanza fin dai tempi antichi. La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo risale al XVI secolo e conserva affreschi interessanti e alcuni dipinti del pittore Serono di Cairo. Poco fuori dall'abitato su una collina dominata da un bosco si trovano i ruderi di una chiesa campestre del XIII secolo dedicata a San Pietro i cui affreschi sono stati staccati e trasferiti nella parrocchiale. In frazione San Luigi si può trovare il Santuario della Madonna delle Grazie risalente al 1666 realizzato a navata unica conserva un altare maggiore barocco. Nella Cappella di San Rocco, sulla strada che da San Benedetto porta al paese, sono stati rinvenuti affreschi alquanti bizzarri, come quello intitolato alla Cavalcata dei vizi. La stessa chiesa è particolare con il suo portico unico d'ingresso.

Il reperto probabilmente più antico del paese, a parte quelli conservati nel museo storico, è la porta medievale risalente al 1200 circa, che attraverso la cosiddetta Torre del mare, oggi perduta, dava accesso al borgo. Nel museo, istituito nel 1994, si possono trovare preziosi reperti fra cui una stele romana.

Fra i prodotti tipici locali si segnala anche la patata. Pregiato ovviamente il formaggio prodotto anche con latte di pecora e il miele. Non manca nemmeno un'area di sosta per i camper e il sentiero della Valle Belbo per coloro che vogliono ammirare le bellezze della natura.