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Fiere

Pietro Giovannini17 settembre 2017

Novembre è il nostro numero più piemontese, nel senso che le Fiere e le manifestazioni che si tengono in questo mese sono forse quelle più rappresentative dell’immagine e dell’essenza stessa della nostra regione: il tartufo, il bue grasso, la bagna caoda… partendo dalla grande rassegna di Cucina e Cantina di Asti (che nella sintesi del nome dice già tutto), passando a Costigliole che propone –secondo noi– la più bella iniziativa vinosa del territorio: più di 300 barbere da assaggiare sono senz’altro il migliore biglietto da visita delle Colline del Vino per ogni turista!

E, parlando di turismo, quest’anno si rivedono volentieri i Tartufi, dopo alcune stagioni magre (e quindi carissime) e di conseguenza golosi e appassionati da mezzo mondo, che possono di nuovo concedersi la grattata sulla fonduta, senza fidejussioni bancarie alle Fiere ci sarà probabilmente l’assalto come già accaduto ad Alba, Moncalvo e Montechiaro: i prossimi appuntamenti sono Canelli, Murisengo, Asti, S. Sebastiano, Vezza senza dimenticare le giornate: da San Damiano a Castelnuovo Don Bosco, da Acqui Terme a Costigliole.

Altra tradizione che trova nell’autunno la sua celebrazione è quella della grandissima Carne Piemontese: le storiche Fiere del Bue Grasso di Carrù e Moncalvo ma anche le recenti iniziative di Bra e Calamandrana confermano l’assoluta eccellenza di questi prodotti, per i quali si parla sempre più spesso di DOP.

A proposito di marchi di tutela: la Regione Piemonte organizza un convegno per presentare (e spiegare) i PAT, i prodotti agroalimentari tradizionali (di cui anViagi aveva presentato ad ottobre 2001 una prima schedatura di 320 prodotti) ovvero il primo gradino di tutela che attesta la storicità e la tipicità di un prodotto enogastronomico: l’appuntamento è imperdibile anche perché si potranno incontrare i veri protagonisti, i prodotti appunto, in un dibattito che farebbe impazzire qualunque gourmet. Sempre a Torino si terrà il Salone del Vino, al secondo appuntamento, con una notevole crescita di partecipazione: segnaliamo Michele Chiarlo, che presenterà in anteprima un’iniziativa davvero bella, “Orme sul La Court”, di cui parleremo il mese prossimo.

Tornando sulle nostre colline non dimentichiamo le abitudini più semplici e private che ricorrono sulle nostre tavole: la bagna caoda, la fonduta, la lepre al civet, il bollito, la cisrà… insomma i riti gastronomici (e quando mai in Italia un rito non lo è) attorno ai quali ci si ritrova in famiglia, tra amici, nel paese semplicemente per stare insieme, al caldo mentre fuori la nebbia gocciola dai vetri e un cane ulula all’oscurità ma basta poesia, mettiamoci la mantellina (o quello che preferite) che si parte! Per dove?

Beh, nelle 60 pagine di questo numero troverete senz’altro qualche suggerimento!