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Monforte

Diego De Finis9 agosto 2016

Monforte (anticamente Mons Fortis) è un paese molto alto, e si trova al confine col territorio definito Alta Langa, a 528 metri sul livello del mare. Una posizione strategia che ha reso il paese e il suo castello un territorio conteso, anche perché posizionato sull’ultimo contrafforte della Langa.

Le testimonianze prima dell’anno mille sono scarse. Sono stati trovati pochi reperti che attestano la presenza umana sia in epoca preromana che romana. Inoltre nel 1014 una Bolla pontificia di Papa Benedetto VIII attesta l’esistenza della cella monastica di San Pietro fra i beni dell’abbazia benedettina di Novalesa. Ancora una volta si conferma l’importanza dei benedettini nella rinascita del territorio delle Langhe. Dunque appare come un improvviso fulmine a ciel sereno l’episodio storico del 1028, che attestala presenza di una comunità di eretici nel paese. Questa viene distrutta a Milano dopo essere stata sconfitta dalle truppe del vescovo di Asti Alrico e del Marchese Oderico Manfredi su richiesta del vescovo di Milano Ariberto D’Intimiano.

Tracce certe del paese ricompaiono nel 1125, quando Monforte viene segnalato fra i possedimenti di Bonifacio del Vasto, che decide di affidarlo al Marchesato di Cortemilia. Il paese entra a questo punto nella sfera d’influenza di Alba (non senza contrasti con i signori feudali), nel 1213 il Comune ne rivendica il possesso. Nel frattempo il nucleo benedettino passa fra i possedimenti dell’abbazia di Albese di San Frontiniano. 

Il XIII secolo segna l’avvento dei Del Carretto che si trovano in guerra, alleati con gli Angioini, contro i Visconti di Milano che pongono d’assedio il castello nel 1334. Monforte passa nel Marchesato del Monferrato e si ritrova nuovamente in guerra contro i Visconti nel 1431. La famiglia Del Carretto, che domina anche su Novello, fra alterne e tormentate vicende mantiene il controllo di questa parte di Langa. Da segnalare una curiosità: fra il 1624 e il 1630 una parte della comunità viene scomunicata da Papa Urbano VIII per ragioni ben poco spirituali: non erano state pagate taglie e canoni dovuti al seminario albese: Monforte non ha avuto molta fortuna con la chiesa nel corso dei secoli. Il passaggio del paese sotto il dominio sabaudo avviane nel 1726, in ogni caso i Del Carretto continuano a mantenerne il controllo.

Oggi il paese è caratterizzato da un’economia prettamente agricola in cui la produzione del pregiato Barolo è la punta di diamante. Anche il turismo enogastronomico è importante e non è difficile immaginarne le ragioni. A Monforte si va per bere e mangiare bene ma anche per ammirare un centro storico bellissimo, la Saracca, con le sue case addossate l’una all’altra su un colle molto ripido. Gli appassionati di trekking inoltre possono anche percorrere i sentieri che permettono la scoperta di un territorio ancora in parte boschivo. Inoltre di particolare interesse sono anche le frazioni Perno e Castelletto, con le loro antiche chiese e il castello di Perno.