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Sembra che Barbaresco, che si trova a 274 metri sul livello del mare, peraltro il Tanaro scorre a due passi dal paese, sia stata abitata fin da tempi molto antichi. Infatti i Romani chiamavano la zona Barbarica silva, che indica la presenza di un bosco molto fitto. È possibile che il bosco fosse considerato sacro dalle popolazioni native secondo in base alla religione celtica da loro praticata. Ma il luogo è stato anche abitato dai Romani, nella località oggi nota come Pertinace, perché con tutta probabilità ha dato i natali all'imperatore il cui regno è durato 83 giorni. Infatti nel XX secolo sono stati trovati, durante uno scavo, resti di una taberna, che probabilmente, incrociando i dati disponibili, fu realizzata dallo stesso Pertinace prima di divenire l'uomo più potente di Roma. la località romana era denominata Villa Martis o Villa Matris, comunque nell'ambito del territorio di Alba Pompeia.
Il nome comunque deriva probabilmente da Barbariscus, facendo riferimento a un insediamento di nuclei germanici (e dunque barbari) stanziatisi sul posto in quanto resti dell'esercito di Alarico, nel periodo tardo imperiale romano.
Alla caduta dell'impero sono seguiti secoli bui contraddistinti nelle Langhe da un generale abbandono del territorio, l'attuale abitato di Barbaresco infatti risale al medioevo quando ogni collina rappresentava un punto strategico di grande interesse. Infatti la torre tuttora esistente e un castello erano i primi nuclei del paese. Alba e Asti si contesero questo importante presidio militare che fu anche sotto il controllo della potente famiglia patrizia albese dei Belli. Barbaresco è stata anche contesa nelle guerre che hanno insanguinato il Piemonte sino al XVII secolo, con l'affermazione definitiva di Casa Savoia. Fu Vittorio Amedeo II nel 1694 a determinarne il definitivo distacco da Alba.
Anche la Rivoluzione francese si è fatta sentire in questa parte di Langa visto che risale al 31 dicembre del 1798 la nascita della Municipalità di Barbaresco. Il paese è sempre stato prettamente agricolo e la coltura (e cultura) della vite vi trova radici profonde nella storia, visto che la cantina sociale del Barbaresco ha 57 anni di vita. Una felice intuizione che non ha portato subito benessere nella zona. Il vino Barbaresco ha giustamente conquistato la fama che merita negli ultimi decenni del XX secolo portando anche benessere.
Il paese è piccolo e merita una visita da fare rigorosamente a piedi, per ammirare la torre, su cui si può anche salire, o per visitare l'Enoteca regionale del Barbaresco che si trova nell'ottocentesca chiesa di San Donato. Anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, realizzata fra il 1719 e il 1728 propone un interessante altare in marmi policromi di buona fattura.
Ovviamente vanto dell'enogastronomia langarola e italiana in generale è il vino che prende il nome dal paese, ottenuto dal vitigno Nebbiolo invecchiato tre anni.