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anViagi 9L’Editoriale

C'è una foto

Pietro GiovanniniOriginariamente pubblicato nel aprile 1998

C’è una foto, una famosa foto, di Beppe Fenoglio: lui a sinistra, quasi di spalle, che pensieroso scruta il vuoto davanti a sé, i boschi e le colline della Valle Belbo. Lo avrà fatto tante volte durante le sue passeggiate o quando era partigiano (impossibile non pensare immediatamente alla sentinella “ne restasse sempre almeno uno”) e Aldo Agnelli, il fotografo, è stato bravissimo a fissare per sempre, per noi, questo suo atteggiamento. Ma guardando oggi quella foto, mi sembra che Fenoglio guardi se stesso, sia in contemplazione di qualcosa di suo, quelle colline come specchio dell’anima, lo specchio in cui tutte le mattine ci si dà uno sguardo prima di uscire… e se una volta forse non era possibile capire Fenoglio senza conoscere le Langhe, oggi a me sembra piuttosto il contrario: questa Langa senza Fenoglio perde ogni giorno di più senso e memoria… e forse oggi più che mai avrebbe bisogno di una sentinella lassù a Mombarcaro che la difenda.

Questo mese vi proponiamo un primo itinerario su Alba, relativo al centro storico con i suoi tesori d’arte, il fascino romantico delle mille insegne, delle torri e (per quanto ancora sia possibile) delle parole di Fenoglio, a tutt’oggi una delle più grandi potenzialità (largamente inespresse) di Alba. Altri percorsi seguiranno, perché molto ci sarebbe da dire (ma lo spazio è sempre tiranno) di Alba com’era, di Alba com’è, e anche di come sarà. Già, “Alba com’era” è anche il titolo di un bellissimo libro della Famija Albeisa che, insieme al successivo “Alba, un secolo” racchiude immagini ufficiali e private della nostra storia. Abbiamo dato ampio spazio proprio a queste foto, perché oggi ne esce ancora più nitido il fascino dell’armonia.

L’armonia dell’architettura, che magari era senza ambizioni (e spesso senza soldi), ma era capace di mantenere la continuità del nuovo sul vecchio… poi sono arrivati i Le Corbusier di provincia, i Frank L. Wright in miniatura, i piccoli Michelangelo del paramano e Alba (e con lei il resto d’Italia) ha cambiato volto… Quegli affrettati lifting ora ci sembrano tanti sfregi e non si può davvero dire che Alba negli ultimi anni sia invecchiata bene. Sarebbe bello oggi trovare un buon chirurgo plastico per cancellare almeno gli sfregi peggiori¹.

 

P.S.: Sul numero di Marzo ha esordito, nella rubrica “Parla Come Mangi”, dove ci parlerà della storia delle ricette, Piero Alciati: a lui un caloroso, seppur tardivo, benvenuto in redazione!

 

 

¹ Primo pezzo di una serie che ad intermittenza appare sulle pagine di AV: una battaglia forse persa in partenza ma che vale la pena di combattere. Si può perdonare il Male, ma il Brutto resta ingiustificabile!