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anViagi 6L’Editoriale

Viaggiare

Pietro GiovanniniOriginariamente pubblicato nel novembre 1997

Viaggiare con il naso per aria… pare sia pericoloso, e forse è anche vero.

Però viaggiare guardando solo il proprio naso è senz’altro peggio: si vede solo quello che già si conosce, nessuno stupore; si perdono i contorni delle cose, i paesi lontani, gli uccelli che arrivano o vanno, le nuvole, i fumi distanti, e chi… si perde il senso di profondità.

Questo mese vi presentiamo due itinerari che aiutano a ritrovare la profondità nelle cose: zone di confine poco conosciute (o con ancora molto da far conoscere) per la loro posizione un po’, per così dire, a margine; parliamo della Langa Astigiana, isolata e remota più nell’immaginario che nella realtà, e dei paesini attorno a Serralunga, forse il più bello dei centri delle Langhe, anch’essi un po’ defilati, all’ombra del mito Barolo. 

Eppure basterebbe salire sulle Torri (perfettamente agibili, ma chi lo direbbe mai?) di Roccaverano o Albaretto per coglierne subito questa profondità, un senso di appartenenza ad una geografia tacita che di collina in collina, di bric in bric, di torre in torre vi circonda e da frammento diventa un unico. Termini come centralità, posizione, capitale si ripetono mille volte davanti a voi e perdono di significato, come la parola nell’eco. Una visione globale che trascende la semplice panoramica e aiuta magari a mantenere ampie anche altre vedute…

Quindi in rapida successione facciamo anche noi una panoramica su questo numero sei, arricchito da una serata con un Trifolao e da una, decisamente più comoda, con Paolo Conte; Massimo Martinelli alle prese per l’ennesima volta con il suo Barolo, e poi una Mostra dai profumi africani, la storia di Rosa Vercellana meglio conosciuta come la Bela Rosin, la Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo e quelle del Tartufo a Murisengo e Vezza…

Buon viaggio allora… e, mi raccomando, tenete il naso per aria!