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La “Belle Epoque” di Agliano

RedazioneOriginariamente pubblicato nel 1997

Le acque di Agliano erano già conosciute ai tempi dei Romani, ma si è cominciato a sfruttarle soltanto sul finire del secolo scorso, anche se già nel 1770 i sindaci di Agliano si preoccupavano di “ottenere dal magnifico Consiglio Congregato le provvidenze credute opportune e necessarie per andare al riparo da danni che ne potesse la Sanità patire dalla Fontana Marcia”.

In questo periodo infatti il Comune si interessò della “Fonte Marsa” racchiudendola in un pozzo circolare con un cannello da cui fuoriusciva l’acqua, superando le leggende medievali secondo le quali l’acqua della Fonte proveniva direttamente dall’inferno dove i peccatori venivano “cotti” in pentole piene di zolfo. Ma fu durante il periodo Liberty che Agliano divenne un centro termale molto in auge, la stagione durava da aprile ad ottobre, ma lo stabilimento era aperto tutto l’anno. Proprietaria era la signora Maddalena Cocito, che costruì l’albergo Fons Salutis; quasi contemporaneamente venne costruito anche l’albergo San Rocco dai fratelli Fea. L’acqua di Agliano proviene da una sorgente clorurato-solfato-sodica: è fredda, ricchissima di sali minerali ed indicata soprattutto per le cure dell’apparato respiratorio.

All’inizio del secolo esistevano in paese ben sette alberghi, sorti grazie alla massiccia affluenza di frequentatori che si recavano abitualmente ad Agliano per godere dei benefici che l’acqua “miracolosa” apportava all’organismo; pare che persino Fausto Coppi, il Campionissimo, venisse qui per ristorarsi... e chissà che non fosse proprio questo il segreto del suo talento... 

Nel dopoguerra iniziò un lento declino, ma in questi ultimi anni si sta cercando di rilanciare le Terme per far rivivere quel glorioso passato e riportare Agliano agli antichi fasti, costruendo gli stabilimenti termali e le indispensabili strutture per poter accogliere i pazienti-clienti.

 

Tiziana Raspo