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Ad Asti (e non solo, in tutto il suo territorio) si danno appuntamento gli irriducibili della Bagna caöda, uno dei piatti piemontesi più noti nel bene e nel male. E il male in questo caso è l’aglio accusato dai più di ledere gravemente alla salubrità dell’alito e dunque ai rapporti sociali e interpersonali.
Gli organizzatori della manifestazione vanno controcorrente e propongono nel corso di tre giorni questo piatto straordinario, nato dalla cucina piemontese povera (e contaminato da quella ligure) nella sua tradizionale integrità. Non è un caso che se la versione internazionale dell’evento si conclude all’inglese con il day finale, quella in dialetto piemontese invece propone una variazione linguistica significativa, ovvero d’aj.
Una cosa è certa. Nel corso di questa manifestazione, promossa dall’associazione Astigiani, non solo verrà valorizzato un piatto sopraffino della gastronomia tradizionale piemontese, ma sarà rivendicata orgogliosamente l’affinità con l’ingrediente più “divisivo” non solo della cucina regionale, ma in generale di quella italiana, ovvero l’aglio.