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anViagi 12L’Editoriale

anViagi

Pietro GiovanniniOriginariamente pubblicato nel 1998

anViagi ha festeggiato un anno di vita, e lo ha fatto nel modo migliore, cioè tra amici. Sono venuti in tanti, i nostri amici: erano produttori di vino, ristoratori,  giornalisti… tutti gli operatori di questo settore che ci stimano e ci incoraggiano a proseguire. (a proposito del settore, Piero Alciati lancia questo mese un’idea affascinante sulle denominazioni d’origine… why not?).

Della festa (e di Piero) potrete leggere più avanti su queste pagine, ma ci tenevamo a ringraziare tutti coloro che, sicuramente già carichi di appuntamenti, hanno voluto esserci personalmente, partecipare e testimoniare così la stima che hanno per noi. Un ringraziamento va poi alla Cinzano che in questa festa ha creduto e che ci ha sontuosamente ospitati (addirittura in una Residenza Reale!).

Così oggi ci troviamo qui, a parlarvi di questo (caldo) numero di Agosto, con una soddisfazione in più. Anzi due, visto che oggi (domenica 2 agosto) un italiano, Marco Pantani, ha vinto il Tour dopo 33 anni, in barba (anzi in barba-gialla!) a mille difficoltà e alla nota spocchia dei nostri cugini d’oltralpe.

Chissà che un giorno non si ricredano anche su un paio di altre cose, chessò il vino, la pasta, i formaggi, l’olio, la carne, il riso… Nel frattempo godiamone noi, insieme al Pirata (ma senza piadine, per favore)… del resto siamo nati per soffrire!

Questo numero dodici ci porta lassù tra le colline più alte delle Langhe, alla ricerca dei luoghi che Beppe Fenoglio amava e che oggi rivivono nelle pagine di uno dei più grandi scrittori del secolo (il giudizio è del Corriere della Sera di qualche giorno fa).

Ma fortunatamente, al contrario di tante “isole della mente”, le Langhe esistono eccome. Ideale quindi andare a rinfrescarsi in vetta a Mombarcaro (900 mt di altezza!) o nell’ombra della primissima Valle Belbo, dove l’aria ci porta gli aromi della vicina Liguria e il fiume scorre lento verso mondi lontani.

Cicerone d’eccezione, proprio lui Fenoglio, attraverso le sue opere: ritroveremo luoghi, personaggi, atmosfere che oggi appartengono alla letteratura del mondo, ma che per noi hanno, ancora, una paternità più vicina.

Itinerario fenogliano quindi da leggere senza fretta, per ritrovare ancora in quelle frasi secche come fucilate, nelle descrizioni asciutte, nella assoluta sincerità della parola, molto più di quanto mille anViagi possano dirvi sulle Langhe.

E mille anViagi non sono pochi, ve lo assicuro!