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Il castello Falletti, cuore della cultura del vino
Il castello Falletti è il cuore e il centro di Barolo, non solo dal punto di vista geografico. A tutti gli effetti il paese attuale è cresciuto attorno al ricetto dell’antico maniero.
Eppure le notizie su questa struttura prima del recupero cinquecentesco sono molto scarse. in primo luogo la sua origine non è databile. Il primo documento a noi giunto che ne parla è datato 1200 e lo descrive già come una struttura consolidata. E’ probabile che allora fosse costituito da una casaforte corrispondente con l’attuale ala di nord ovest e dalla torre rotonda in parte oggi ancora visibile, utile per il controllo della valletta della Fava. Purtroppo le notizie sono scarse anche successivamente. Sembra che i Falletti vi andarono ad abitare nel XIV secolo e a questo periodo dovrebbe risalire l’ampia torre quadrata che svetta ancora oggi al di sopra del complesso, sempre con funzione difensiva, a cui doveva essere collegato un ponte levatoio. scarsissime notizie anche per il secolo successivo, purtroppo i documenti storici tornano a parlare del castello diffusamente nel 1544 quando i Francesi decisero di portare rovina nelle Langhe. Nell’ambito delle lotte di potere del periodo decisero di distruggere il castello di La Morra (che oggi non c’è più) e di danneggiare quelli della Volta e di Barolo. Quest’ultimo fino praticamente alla fine del XVI secolo è risultato inabitabile.
La vera è propria ricostruzione è merito di Gerolamo Falletti che il 5 ottobre del 1574 ospitò con orgoglio il vescovo di Alba Vincenzo Marino in visita pastorale nella diocesi. Il castello secondo i documenti storici venne ampliato verso levante e fu dotato di una nuova cantina e la parte vecchia delle costruzione venne sopraelevata. Alla fine del secolo si ha un nuovo ampliamento.
Un disegno del maniero realizzato da Gonin lo mostra nel 1849 come doveva apparire dopo questi lavori, piuttosto slanciato verso l’alto con mura massicce testimonianza del timore che dovesse ancora essere difeso, ma comunque già reggia signorile, priva di valore strategico-militare.
La struttura attuale è frutto di un intervento avvenuto nell’ultimo quarto del XIX secolo che ne ha cambiato quasi interamente i connotati con un involucro neogotico, stile diffuso per le dimore nobiliari di quel periodo.
Oggi è il centro culturale e turistico di Barolo poiché ospita due strutture di grande richiamo. In primo luogo, nella parte bassa, (con accesso dall’ingresso principale di piazza Eraldo Cabutto, ma anche direttamente da via Collegio Barolo) c’è l’Enoteca regionale del Barolo. Nata nel 1982 con l’intento di promuovere il Re dei vini attraverso manifestazioni e degustazioni ospita una grande quantità di pregiate bottiglie anche d’annata di tutti i soci aderenti, in tutto 180 circa. La sede si trova nelle suggestive cantine del maniero che come abbiamo già visto erano state edificate fin dal XVI secolo, segno che i Falletti riponevano grande attenzione al vino fin dall’antichità, una cura dimostrata anche dall’ultima celebre rappresentante della casata, Giulia Colbert. L’enoteca è suddivisa in tre parti: una espositiva raccoglie bottiglie che non sono in vendita, prodotte in tutta la zona del disciplinare del Barolo; un’altra offre al visitatore la possibilità di degustare alcuni Barolo per poter apprezzare e scegliere meglio ciò che si sta cercando; infine la terza parte permette l’acquisto delle bottiglie messe a disposizione dai produttori che stabiliscono direttamente il prezzo.
Secondo le sue norme statutarie il personale non può dare consigli sui vini in vendita, l’enoteca regionale è uno spazio istituzionale che offre al visitatore la possibilità di conoscere il mondo del barolo, circolando liberamente fra le varie sale. L’ente fornisce in ogni caso tante informazioni e curiosità sul Re dei vini; inoltre le bottiglie presenti sono per certi versi certificate: l’ammissione all’Enoteca avviene dopo l’assenso di un’apposita commissione di degustazione che giudica un campione fornito dal produttore.
Inutile dire che l’Enoteca è il centro di tante manifestazioni di promozione, a partire dalla presentazione dell’annata che va in bottiglia, che si svolge normalmente a giugno con ospiti di grande prestigio. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.enotecadelbarolo.it
Nella parte alta del maniero è ospitato il Museo del vino noto anche come Wine museum (Wimu). Il percorso è stato ideato da Francois Confino, autore di numerosi allestimenti museali in tutto il mondo, fra cui il museo del cinema della Mole Antonelliana di Torino. L’allestimento rende omaggio non solo al grande vino, ma anche alla storia del maniero e di chi lo ha abitato, soprattutto Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert. Inoltre si può visitare la camera-studio di Silvio Pellico conservata intatta. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.wimubarolo.it.