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Denominazioni e turismo

Piero AlciatiOriginariamente pubblicato nel 1998

La Denominazione secondo il vocabolario è “il nome assunto o attribuito per qualità specifiche” quindi indicando per un particolare bene la sua denominazione d’origine oltre che rendere immediatamente nota la sua provenienza esprimiamo un giudizio di valore attribuendo allo stesso un’accresciuta stima in virtù delle sue qualità particolari, considerando isolatamente che in rapporto ad altri beni. 

In Piemonte, come in altre regioni, ci sono aree dove la natura del territorio e le capacità umane rendono i prodotti coltivati degni di essere distinti da altri creando dei “tipi” unici per le loro qualità superiori. Un esempio su tutti la “tonda gentile” delle Langhe, che rappresenta senza dubbio la superiore qualità della nocciola non solo per la diversità dalle altre coltivate in Piemonte ma soprattutto per la sua intrinseca, maggiore qualità rispetto a quelle turche, russe, americane; la ricchezza e la qualità dei suoi olii essenziali la differenziano dalle altre rendendola unica e migliore. 

Codificando le regole che determinano la produzione e distinguendo dei parametri di valutazione oggettivi creiamo delle denominazioni, aggiungendo a queste un luogo d’origine eleggiamo  un’area dove la produzione può raggiungere il livello maggiore di qualità. Così sull’esempio del vino sono nate denominazioni specifiche per i formaggi e potrebbero nascerne altre per prodotti diversi, il miele, i porri, gli asparagi, le pesche eccetera. Il controllo e la scrupolosità dei “produttori” garantiscono al consumatore finale il rispetto dei parametri scelti per qualificare il prodotto di una certa zona. 

Essendo il Piemonte ricco di queste situazioni si è venuto negli anni a formare un turismo “enogastronomico”, sempre più qualificato, che si è nutrito di queste realtà e che le ha alimentate portando in zona ricchezza in valuta pregiata. E’ indubbio che tutti hanno tratto beneficio dalla pacifica colonizzazione svizzera, tedesca, e negli ultimi tempi americana, turisti che hanno trovato in queste zone sì prodotti di alta qualità e suggestivi paesaggi ma evidentemente anche un’ospitalità ed un rapporto fra le persone che ha fatto sì che queste ritornassero, portando amici, ed addirittura negli ultimi anni pensassero ad acquistare case per fermarsi più a lungo. Possiamo quindi estendere il concetto di denominazione d’origine anche a noi stessi. 

Langhe, Roero e Monferrato sono aree a Denominazione Turistica dove è innata la qualità di saper ricevere e dove il concetto di ospitalità ha raggiunto un grado di qualificazione superiore. Sono stati raggiunti obiettivi insperati vent’anni addietro ed è quindi fondamentale mantenere il rispetto per le persone che vengono “a trovarci” e che in passato venivano a “scoprirci”, per non perdere il credito di fiducia che abbiamo accumulato e per poter trasmettere la sensazione che la Denominazione Turistica è Controllata e Garantita.