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Il Palio degli asini è la manifestazione folcloristica più attesa ad Alba. A tutti gli effetti segna l’avvio della Fiera del Tartufo anche se la tradizione lo pone al di fuori, la domenica precedente la settimana dell’apertura degli stand. Resta comunque uno spettacolo di notevole impatto a cui partecipa tutta la città.
Dal punto di vista storico il palio albese nasce come risposta della città ad una scorreria compiuta dagli astigiani il 10 agosto del 1275. Per l’occasione, secondo le testimonianze storiche, gli avversari corsero con cavalli nei pressi della città imitando il proprio palio. Come beffarda risposta (ma questa è una leggenda) gli albesi avrebbero inventato la corsa con gli asinelli.
Per rendere omaggio alle radici medievali del Palio, ogni anno la competizione fra i nove borghi, che rappresentano altrettante zone della capitale delle Langhe, riuniti nella Giostra delle cento torri, viene preceduta da una grande sfilata in costume nel centro cittadino che si conclude nell’arena del Palio con le rappresentazioni storiche, da parte di ogni borgo, di alcuni episodi del passato medievale della zona albese. Sono circa mille i figuranti che ogni anno prendono parte a questa grande sfilata, preparata nei minimi dettagli.
Dopo le rappresentazioni arriva la vera e propria corsa fra gli asini. L’abbinamento fra fantini e cavalcature viene sorteggiato al mattino. E a dire il vero tutto in questa allegra competizione sembra affidato molto al caso. Anche i fantini più bravi difficilmente riusciranno a convincere un asino che di correre non ne vuole sapere. Capita così, non poche volte, che la vittoria non sia così chiara al pubblico e non per il finale serrato sul filo di lana. Ma il Palio degli asini è bello anche per questo.