Tu sei qui

anViagi 11L’Editoriale

Un'Estate

Pietro GiovanniniOriginariamente pubblicato nel luglio-agosto 1998

Un’estate tutta da scoprire… e da stupire! C’è da stupirsi ad esempio per la ricchezza e la qualità delle proposte di intrattenimento che i prossimi mesi offriranno ai turisti, nonché a noi indigeni.

Su tutto, vuoi per passioni personali, vuoi per l’eccezionalità dell’evento, metterei il primo concerto torinese di Bob Dylan¹, il 9 luglio: un grande avvenimento culturale per una città che può davvero ritrovare un ruolo di prima fila tra le Città d’Arte italiane. Consiglio sempre a tutte le persone che amano pensare con la propria testa, di non perdere l’occasione per incontrare (mentre si esibisce!) uno dei più grandi geni del secolo: non è poco davvero!

Intorno a questo avvenimento c’è poi tutta una gamma di proposte complete, varie e, cosa più importante, di qualità. Ancora in campo musicale: James Brown, Intillimani e il Festival Jazz di Bra; c’è poi la grande rassegna teatrale di Asti, il balletto ad Acqui e a Vignale, il cabaret a Torino e Fossano; senza dimenticare le feste della Langa più alta, le rassegne gastronomiche (sempre più allettanti) e le rievocazioni storiche (sempre più curate), i mille Castelli Aperti… un panorama roseo con tante vette, come uno di questi stupendi tramonti di Luglio: una piccola occasione per celebrarsi senza fare perennemente i falsi modesti.

L’itinerario del mese ci porta nelle Valli del Vento, a sud di Acqui, superbe colline dalle mille sorprese, come dimostra la nostra desertica copertina Non è la Death Valley, né il Sahara, né l’altopiano del Gobi: sono gli incredibili calanchi tra Montechiaro, Spigno e Pareto, a un’ora e mezza da Milano e Torino…

Infine una considerazione sul vino: molto si è già scritto sulla ipotesi di parificare l’alcool (e quindi anche il vino) al fumo, con relative avvertenze in etichette, e Massimo Martinelli a pag. 10 riprende, con grande eleganza e un po’ di ironia, le considerazioni che un po’ tutti abbiamo fatto, sentendo la notizia. Personalmente ritengo il fumo un vizio (veniale, per carità) che diventa però fastidioso solo se abbinato alla maleducazione… e il fumo passivo² è l’unica ragione per mantenere alcune restrizioni ai fumatori. Nessuno, credo, ha mai definito il vino un vizio (semmai un piacere), ma anche a volerlo pensare tale, non credo proprio possa esistere l’alcool passivo! Non mi piace poi l’idea di uno Stato-Mamma che ci faccia da balia, spiegando cosa ci fa bene e cosa ci fa male: di mamma – si sa – ce n’è una sola!

 

¹ Prima citazione ufficiale di zio Bob; eh sì, ero proprio timido allora! E non mi sono nemmeno sbilanciato tanto: “uno dei più grandi geni del secolo” è decisamente il minimo che si possa dire.

² Sul fumo passivo è arrivata molto tempo dopo una legge severa (incredibilmente rispettata!) su cui si è discusso tantissimo. Ricordo sofismi, distinguo e allarmi lanciati da tanti intellettuali e vip assortiti, quando sarebbe stato più onesto ammettere che la legge non piaceva loro semplicemente perché “fumavano”.